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29 Novembre 2022 - 07:43
Sull’asfalto restano una macchia di sangue e una ciabattina, in mezzo tra il marciapiede di via Gottardo e una Chevrolet Matiz: «Volevo spostare la macchina ma non ce l’ho fatta, sono una mamma anch’io» osserva con un filo di voce Roberta Tripoli, la proprietaria della Matiz. Proprio lì, all’angolo con corso Giulio Cesare, è arrivato a terra il piccolo Faramarz, di poco più di un anno e mezzo: il bimbo, di origine afgana, è caduto dalla finestra del primo piano, ha colpito le tende della profumeria sottostante ed è atterrato sull’asfalto. Ora è ricoverato nel reparto di Rianimazione del Regina Margherita: ha riportato un trauma cranico con un ematoma ed è in prognosi riservata per precauzione. Ma in serata si è svegliato.
La prima ricostruzione
Il bimbo, nato a febbraio 2021, abita con i genitori e i parenti nel palazzo di corso Giulio Cesare 178, proprio all’angolo con via Gottardo. Vivono tutti insieme in un grosso appartamento al primo piano del condominio, affidato a una cooperativa per ospitare richiedenti asilo.
Dalle prime ricostruzioni, poco prima delle 17 di ieri pomeriggio, in casa c’erano quasi tutti: oltre al piccolo, la mamma, una zia e il nonno (pare che mancasse il papà, rientrato poco dopo l’incidente). Secondo quanto accertato dalla polizia, Faramarz stava giocando nel soggiorno che si affaccia su via Gottardo: con lui i fratellini più grandi, di 3 e 4 anni. Nella stanza ci sarebbero soltanto un tavolo e delle sedie: l’ipotesi più probabile è che i bimbi abbiano approfittato di un momento di distrazione degli adulti e siano saliti sul tavolo. Infine il bimbo di un anno e mezzo si è sporto dalla finestra ed è caduto di sotto: «Io ero fermo al semaforo e ho visto qualcosa che volava - riferisce Ayub, il primo a soccorrere il piccolo - Ho visto solo un bambino che guardava da sopra: era sul tavolo, pensavo che avesse buttato qualcosa di sotto. Sono sceso dalla macchina e ho trovato il bimbo: sanguinava ma si muoveva ancora. Ho subito chiamato i soccorsi».
È intervenuta la Croce verde di Villastellone, che ha trasportato il ferito al Regina Margherita insieme alla mamma. Poi sono arrivate le volanti della polizia e gli uomini della Scientifica, che hanno “immortalato” la scena con rilievi e fotografie.
Le indagini in corso
Ora s’indaga per chiarire la dinamica della caduta, anche se al momento prevale l’ipotesi dell’incidente domestico. Gli inquirenti hanno ascoltato a lungo i familiari che si trovavano in casa e il papà, arrivato dopo la caduta. Poi ha preso un taxi ed è andato in ospedale per stare vicino a moglie e figlio. Sono arrivati anche operatori e mediatori culturali della cooperativa che gestisce l’appartamento, anche per aiutare le forze dell’ordine a ricostruire quanto accaduto all’interno. Ma hanno scelto di non rilasciare dichiarazioni.
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