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Dopo 20 anni di abbandono ambulatori nell’ex Astanteria

astanteria gn

È partito il conto alla rovescia per l’inizio degli attesissimi cantieri nell’ex Astanteria Martini di largo Cigna. Tra febbraio e marzo, infatti, partiranno i lavori per realizzare nel vecchio ospedale Einaudi - abbandonato da vent’anni - tre centrali operative territoriali, oltre a un ospedale e a una casa di comunità. Dopo tanti anni di parole e promesse questa sembra davvero essere la volta buona. È stato proprio il direttore generale dell’Asl, Carlo Picco, in Circoscrizione 7, a dare la buona novella. «Abbiamo trovato un edificio in pessimo stato - ha spiegato picco -. Una struttura molto ammalorata. Servono interventi numerosi e costosi ma grazie ai finanziamenti Pnrr riusciremo a restituire alla città l’area. Il tutto in accordo con Comune e centro civico».

Al momento, ottenuto il via libera dalla sovrintendenza, «siamo in linea con le tempistiche» ha proseguito Picco. Le prime ad essere realizzate saranno le tre Cot, le centrali operative territoriali, che troveranno casa al civico 74 di via Cigna. Si tratta della parte più innovativa del Pnrr, di punti di connessione tra i vari servizi dell’Asl. Come ambulatori e sale. Si partirà con la costruzione di un fabbricato sul retro della centrale termica dove verranno progettate le cot. I cantieri, in questo caso, termineranno a fine anno. Poi si passerà alla costruzione di due ospedali di comunità (40 posti letto in tutto). Più un terzo che troverà locazione in via Cavezzale, anche qui altri venti posti. «Le procedure - ha dichiarato il coordinatore alla Sanità, Ernesto Ausilio -, si completeranno a febbraio. La deadline è il 2026».

Una notizia straordinaria per il territorio. «Finalmente, dopo vent’anni di abbandono, vediamo la luce» ha replicato il capogruppo di Fdi della Circoscrizione 7, Patrizia Alessi. «E presto il Consiglio comunale discuterà dell’ultimo passaggio per il recupero delle Grandi Motori» ha concluso il presidente del centro civico, Luca Deri. Una doppia operazione che potrebbe davvero cambiare, una volta per tutte, il volto di Aurora.

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