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I MEZZI PUBBLICI

Controlli inutili sui bus: «Un portoghese su due non paga le multe a Gtt»

I sindacati ora minacciano scioperi anche durante la settimana del Salone del Libro

Bus Gtt a Torino

La situazione dei bus a Torino, prima del Piano trasporti

Mentre Gtt si prepara alla stretta contro chi viaggia sui mezzi pubblici senza biglietto, - numeri alla mano - sono pochissimi a pagare effettivamente le sanzioni. Un corto circuito che si innesta nel contesto delle carenze croniche del servizio offerto ai passeggeri. L’agitazione da parte dei rappresentanti dei lavoratori è palpabile. Si aspetta solo l’ok della Prefettura per dare il via a una nuova stagione di scioperi, il cui inizio potrebbe coincidere proprio con la settimana calda del Salone del Libro.


Multe non pagate
Nel 2022 sono stati staccati 130mila verbali singoli su bus e tram. Di questi, solo il 30% risultano pagati “al momento”, direttamente a bordo dei mezzi. Ne restano dunque 91mila, che sono stati recapitati a casa. «Di questi solo il 12% viene incassato» denunciano il sindacati. «È legittimo mettere in atto tutto ciò che serve per limitare l’evasione sui mezzi pubblici. Ma quanti di questi verbali vengono poi realmente incassati dall’azienda?». E ancora: «Per giustificare gli investimenti fatti per l’inserimento di nuovi controllori in servizio serviranno almeno 9.800 multe in più all’anno». Ammesso che tutti paghino regolarmente le sanzioni. A fare i conti è Michele Schifone, segretario provinciale Faisa Cisal.

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I nuovi controllori
Il valore complessivo dell’appalto per i nuovi controllori è di circa cinque milioni per tre anni. Il bando per immettere in servizio 40 nuovi addetti per il controllo dei titoli di viaggio scade il 17 aprile alle 12. «Sono 46.250 euro annui per ogni lavoratore esterno, ovvero un costo non inferiore all’impiego di personale Gtt» sottolineano ancora i sindacati.


Corse che saltano
A fronte di un maggiore controllo a bordo di bus e tram, permangono alcune importanti lacune nel servizio. «Ogni giorno ci sono numerosi turni soppressi, vale a dire bus che non sono in servizio» spiega Schifone. «C’è una carenza di organico importante - prosegue -, nonostante il personale lavori anche su turni di 10 ore e con tre o quattro ore di straordinario al giorno». La mancanza di autisti porta così - quotidianamente - ad attese raddoppiate alla fermata. «Nelle ore di punta, tra le sei e le nove del mattino ci sono buchi importanti» sottolinea ancora il segretario provinciale della Faisa Cisal. «Invece di aspettare 13 minuti, come sarebbe normale, il tempo di attesa si dilata di almeno mezzora» aggiunge e difficilmente chi viaggia sui bus potrà smentirlo.
C’è poi la questione dei mezzi fermi per guasti da riparare. «Gestiamo spesso situazioni al limite» fanno sapere i sindacati. L’esternalizzazione dei lavori poi porta i mezzi a restare fermi durante tutto il fine settimana, in attesa che gli autorizzati possano metterci le mani sopra.


Scioperi e Salone
Cresce il malumore tra i lavoratori del Gruppo torinese trasporti, all’indomani della presentazione del nuovo piano pluriennale del trasporto pubblico locale da parte dell’azienda. A fronte della promessa di tempi di attesa non superiori agli otto minuti, anche nelle ore di punta, i sindacati sottolineano la cronica mancanza di personale. Manca solo l’ok della Prefettura per rendere pubblica la data dei primi scioperi che dovrebbero arrivare tra la fine di aprile e l’inzio di maggio. Preoccupazione anche per la settimana del Salone del Libro, quando l’affluenza sui mezzi sale esponenzialmente.

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