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LO SCHIAFFO
12 Aprile 2023 - 19:03
Il sogno si è infranto. Torino resterà fuori dalle Olimpiadi invernali del 2026 assegnate a Milano e Cortina. Così ha deciso la “cabina di regia” di Palazzo Chigi nonostante le resistenze del ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, che da settimane caldeggia la possibilità di portare all’Oval, almeno, il pattinaggio di velocità a discapito della Fiera di Rho, dove sarà realizzato un nuovo impianto per le specialità sul ghiaccio. La scelta dovrà ancora essere ancora ratificata dalla Fondazione Milano-Cortina ma, a quanto pare, non ci sarebbero ulteriori margini di trattativa benché Regione e Comune continuino a difendere il “dossier” di una candidatura osteggiata dal sindaco di Milano, Beppe Sala ma anche dal governatore della Regione Lombardia, Attilio Fontana che, a margine della riunione, avrebbe discusso in maniera parecchio accesa con Salvini per l’appoggio manifestato a Torino, considerandolo una sorta di “atto di sfiducia” interno alla Lega.
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Il ministro e vicepremier, infatti, avrebbe chiesto al Comitato una audizione di Comune e Regione per valutare almeno l'offerta sotto la Mole Antonelliana. Il governatore Alberto Cirio e il sindaco Stefano Lo Russo, dopo aver appreso l’esito del vertice, hanno ringraziato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti «per aver proposto l’audizione formale di Regione e Comune sul "dossier" che candida Torino e il Piemonte a ospitare le gare di pattinaggio di velocità all’Oval di Torino». Cirio e Lo Russo si sono detti «disponibili fin da ora» auspicando che la convocazione possa avvenire il più presto possibile.
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Lo scontro più duro, però, Salvini lo avrebbe avuto con Sala che, a più riprese, aveva chiuso le porte alle offerte arrivate dal Piemonte. Un confronto al limite dal litigio proprio sulla scelta dell’impianto che ospiterà lo “speed skating”. Salvini ha chiesto che vengano esplicitati i costi a carico della Fondazione Fiera ricevendo da Sala la minaccia di rivolgersi alla Corte dei Conti ritenendo illogico rinunciare a Milano, nonostante una notevole differenza di costi. «Pessimo intervento» gli ha replicato Salvini, che poi ha chiesto cosa abbia fatto il sindaco Sala durante i governi Conte e Draghi. La prossima riunione è prevista il 4 maggio, come spiegano da Palazzo Chigi confermando che all’ordine del giorno ci fosse proprio la scelta del sito per le gare di pattinaggio di velocità, ma anche l'apertura di un tavolo nazionale sui trasporti oltre alla proposta di un protocollo di legalità per la realizzazione dei Giochi». Scelta anche la localizzazione del Villaggio Olimpico che sarà realizzato a Cortina d'Ampezzo in località Fiames e costerà 36 milioni di euro.
Cauta la posizione del Coni. Per il presidente Giovanni Malagò l'organizzazione sarebbe sulla strada buona. «Secondo me solo l'idea che i due coordinatori, Abodi e Salvini, convochino la cabina di regia sulle Olimpiadi due volte al mese è un segnale che si è data un'accelerata e siamo sulla strada giusta» ha sottolineato Malagò. «I luoghi dei siti delle gara li deciderà la Fondazione e la prossima settimana ci sarà il consiglio di amministrazione dove saranno prese le decisioni e poi il Cio le ratificherà». Per quanto riguarda l'ipotesi di coinvolgere Torino, Malagò non si è sbilanciato. «Sarebbe sbagliato rispondere ora. Sottoporremo questa proposta, ma non sarebbe elegante rispondere ora».
Difficile, però, che il Governo possa mettersi di traverso rispetto ad una decisione che potrebbe essere formalizzata già martedì prossimo. Il ministro per lo Sport, Andrea Abodi, avrebbe manifestato il proprio favore all’impianto di Rho. «La prospettiva milanese dell’impianto dedicato al pattinaggio di velocità è stata valutata positivamente dal Comitato Olimpico Internazionale, anche tenendo conto del profilo temporaneo dell’impianto, assoluta novità nella storia delle Olimpiadi invernali, che comporta un minor investimento rispetto a una pista permanente, che potrà essere valutata anche dalle città che in futuro si candideranno a ospitare i Giochi invernali, in un’ottica di sostenibilità economica”».
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