l'editoriale
Cerca
IL BORGHESE
06 Maggio 2023 - 11:00
Abbiamo riempito pagine e pagine nel raccontare le tristi avventure dell’anagrafe centrale di Torino. Una storia che, a ripercorrerla a ritroso, appare incredibile per una città ambiziosa come la nostra. Le persone che si mettevano in coda a notte fonda pur di ottenere un appuntamento, bagarini che compravano e rivendevano i pochi posti disponibili, mesi di attesa e migliaia di carte d’identità da smaltire. Capitoli indecorosi che siamo felici di esserci lasciati alle spalle. Oggi infatti l’arretrato di documenti da processare si è assottigliato (pur essendo ancora 10mia le carte da fare), ma ai disservizi per gli utenti si sono aggiunti nuovi guai giudiziari.
Per approfondire leggi anche:
L’operazione della squadra mobile di Torino dal nome parlante “Corsia preferenziale” mette in evidenza episodi di presunta corruzione, che avrebbero coinvolto una funzionaria dell’anagrafe e altre due donne. «La persona soggetta a provvedimenti restrittivi è stata sospesa dal servizio» fanno subito sapere da Palazzo Civico. «Come Città ci siamo messi a disposizione degli inquirenti» rimarca l’assessore ai Servizi Demografici Francesco Tresso. «Non vogliamo che quanto sta accadendo possa inficiare il grande impegno e gli sforzi straordinari che proprio in questo momento interessano in modo particolare il personale in servizio alle anagrafi per restituire ai cittadini un servizio più rapido ed efficiente» aggiunge Tresso e assicura di voler avviare dei corsi per il personale in servizio sui «temi della responsabilità del dipendente pubblico e della prevenzione della corruzione». Sicuramente un buon proposito, che tuttavia pare interessi poco a chi - ancora ieri mattina - era in coda per cercare di rinnovare la carta d’identità senza dover aspettare i canonici quaranta giorni per avere un appuntamento.
Non si riesce a prenotare in nessun modo sul sito dell’anagrafe» tuona Martina, in coda per rinnovare la carta d’identità scaduta della figlioletta.
«Non si riesce a prenotare in nessun modo sul sito dell’anagrafe» tuona Martina, in coda per rinnovare la carta d’identità scaduta della figlioletta. «È così, guardi» si avvicina Federico e ci mostra il cellulare con sopra aperta la schermata dedicata alle prenotazioni. «Non ci siano più posti disponibili in nessuna sede a Torino» fa notare. E ha ragione.
Perchè se è vero che l’attesa per fare i documenti si è ridotta da sei mesi a 40 giorni, è anche vero che non è più possibile prenotare appuntamenti a distanza di mesi. Vale a dire che se si riesce a prenotare l’attesa massima è di 40 giorni, ma in tantissimi non riescono ad accaparrarsi un posto. «Sono mesi che cerco di prendere un appuntamento» racconta Mafanda, 28 anni, portoghese di nascita e a Torino per lavoro. «Provo a fare la coda e vedremo» spiega. Lo spazio per i non prenotati (dal lunedì al venerdì alle 11.30) infatti è dedicato unicamente alle situazioni d’emergenza. Vale a dire furti, smarrimenti, viaggi all’estero in assenza di passaporto. Oppure se devi sostenere un esame e non hai documenti validi. In ogni caso l’emergenza deve essere opportunamente documentata.
In altre parole: non è detto che chi si mette in fila possa ottenere un posto al termine dell’attesa. Sono due impiegate che valutano e decidono chi mandare agli sportelli, dove il tempo per le pratiche varia a seconda del caso. Ma questo è un altro capitolo.
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..