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PAURA IN VIA LEONCAVALLO

Baby gang gli spezza una gamba a calci per una sigaretta negata

Brutale aggressione a Barriera di Milano, l’uomo è stato circondato da una quindicina di ragazzini

ferito via leoncavallo

Il ferito a terra in via Leoncavallo dopo il pestaggio

Una sigaretta negata. È bastato questo a scatenare la rabbia del branco che giovedì pomeriggio ha circondato e aggredito un 40enne, spezzandogli una gamba a calci.

È successo poco dopo le 18, a Barriera di Milano. Per la precisione, ai giardini Saragat, tra via Leoncavallo e via Pacini, una zona in cui da tempo imperversano bande di giovanissimi che intimidiscono, minacciano, a volte aggrediscono e rapinano. Proprio una di queste baby gang - composta, secondo alcuni testimoni, da ragazzi di origine marocchina di età compresa tra i 15 e i 20 anni - è quella che si è scagliata contro il 40enne, un uomo conosciuto dai residenti perché solito aggirarsi nella zona del giardino. Il branco, secondo quanto racconta chi ha assistito all’aggressione, gli ha chiesto una sigaretta. Lui avrebbe rifiutato in malo modo e questo avrebbe scatenato la violenta reazione di una quindicina di ragazzini che si sarebbero scagliati contro di lui.

Se per l’esatta ricostruzione di quanto avvenuto, vista l’assenza di denunce, bisogna fidarsi dei testimoni, pochi dubbi ci sono invece sulle conseguenze. È sufficiente infatti dare un’occhiata alle foto per notare, terribile e visibilissima, la frattura della gamba destra della vittima, stesa a terra in attesa dell’arrivo sul posto dei soccorsi. L’uomo è stato medicato e trasportato al pronto soccorso dai sanitari della Croce Rossa, mentre sul posto sono intervenuti i carabinieri. Al loro arrivo però gli aggressori si erano dileguati e, come detto, per ora non sono state sporte denunce. Questo non diminuisce la gravità di quanto accaduto e la legittima preoccupazione di chi vive in zona: «Abbiamo paura - racconta una giovane mamma -. Mio figlio ha 15 anni ma ormai non lo faccio neanche più uscire di casa, perché ogni volta viene minacciato da questi bulletti. Ragazzini che girano armati di bastoni e coltelli e che cercano solo la scusa per fare a botte. Non rapinano neanche, il loro divertimento è picchiare».

In questi giorni, in tribunale a Torino, è in corso il processo a due 21enni accusati di essere tra i membri del branco che due anni fa, proprio in via Leoncavallo, accerchiò e aggredì due 15enni per rubare loro un Moncler. «Erano 12 o 15 ragazzi e ci hanno accerchiato - è stato il racconto della vittima in aula -. Ci hanno chiesto di fare una foto col mio giubbotto, un Moncler, perciò me lo sono tolto e l’ho lanciato a uno dei ragazzi, che stava su un monopattino. È subito scappato via. Dopo, un altro mi ha messo il ginocchio sulla nuca. Ci disse “O me lo dai, o vi picchiamo tutti insieme”». Poco più tardi la denuncia al commissariato, l’identificazione e l’arresto dei due sotto processo. Da lì in poi, la vittima ha raccontato di pressioni e velate intimidazioni. «Su Instagram in molti mi chiesero di ritirare la denuncia, uno mi mandò dei messaggi vocali, altri mi scrissero. Mi dicevano “Non infamarci”». Due anni dopo, a quanto pare la situazione di via Leoncavallo non è migliorata.

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