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NEL 2017 CI FURONO DUE MORTI E 1500 FERITI

Piazza San Carlo, Appendino ai giudici: era il luogo dei tifosi, naturale sceglierla

L'ex sindaca Chiara Appendino ai giudici del processo d'appello: «Era un’opportunità per la città»

Piazza San Carlo

Il "salotto" di Torino la sera del 3 giugno 2017

Piazza San Carlo? Era la piazza dei tifosi juventini. Ecco perché non c'erano stati dubbi sulla sua scelta per l'installazione del maxischermo per la finale di Champions League 2017. Anche questo ha detto, ieri mattina davanti alla Corte d'Assise d'Appello, l'ex sindaca Chiara Appendino - oggi parlamentare 5Stelle - nel rilasciare dichiarazioni spontanee. «Non voglio sfuggire alle responsabilità delle mie scelte politiche ed è su queste scelte politiche che vi chiedo di essere giudicata» ha detto.

Appendino ha sottolineato che la scelta di proiettare la finale di Champions League tra la Juventus e il Real Madrid la sera del 3 giugno 2017 in una piazza aulica fu sua, perché riteneva quell’occasione «non solo opportuna, ma un’opportunità» per la città. Una proiezione che «tutti si aspettavano e che davano per scontato». «Ma se qualcuno tra gli addetti ai lavori avesse sollevato un dubbio o una perplessità sarei stata la prima a prenderli in considerazione». Quando venne convocata in Comune una riunione, per trovare la sede adatta per quella che sarebbe dovuta essere una serata di festa, nessuno ebbe dubbi su piazza San Carlo, luogo dove abitualmente i tifosi bianconeri si trovano per festeggiare le vittorie importanti.

La sera del 3 giugno 2017, invece, a causa di una serie di ondate di panico tra la folla sulla cui origine non è mai stata fatta piena chiarezza, ci furono oltre 1.500 feriti e in seguito la morte di due donne. Per questi fatti l’ex sindaca è stata condannata in primo grado a 18 mesi di reclusione, con la stessa pena anche per il suo ex capo di gabinetto, Paolo Giordana. Condanne per cui nella sua requisitoria il procuratore generale, Carlo Maria Pellicano, ha chiesto la conferma, mentre ha chiesto una riduzione per l’ex questore Angelo Sanna e per Maurizio Montagnese, responsabile dell’agenzia Turismo Torino, alla quale la Città affidò la cura dell’evento.

Appendino, difesa da Luigi Chiappero ed Enrico Cairo, che peraltro la sera della finale non era in città, ma a Cardiff allo stadio, durante le dichiarazioni ha evidenziato che piazza San Carlo non è mai sta messa in discussione e che lei si sentiva “serena” quando ha appreso che l’evento sarebbe stato affidato a Turismo Torino.
«Non sono mai entrata nella nella fase organizzativa dell’evento, anche perché non avevo né il ruolo né la competenza tecnica per farlo - ha aggiunto -. io sapevo benissimo che c’erano degli organi preposti, la commissione di vigilanza con rappresentanti del Comune, ed ero convinta che nel caso ci fosse stata una difficoltà o un problema ovviamente mi sarebbe stato riportato o sarei stata avvisata, e mi sarei attivata». 

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