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Il giallo

Morto nel bagagliaio dell'auto a Torino: s'indaga per l'omicidio di Marco Conforti

L'imprenditore delle scuole guida, 56 anni, era scomparso da giorni

Marco Conforti morto giallo

Foto di Marco Conforti tratta dal suo profilo Facebook

Secondo qualcuno, quel Range Rover Velar era lì da una settimana. Per altri, solo da un paio di giorni. Di certo, più di una persona, aveva notato che sporgeva col muso su via Rovigo. Ma nessuno aveva pensato che il proprietario dell’auto fosse dentro il bagagliaio, morto da tempo all’angolo con strada del Fortino: a trovare il corpo di Marco Conforti è stata la polizia, che la scorsa notte ha aperto l’auto e avviato un’indagine sul decesso.
Ora sarà l’autopsia, decisa dal pubblico ministero Antonella Barbera, a fare chiarezza sul decesso di Marco Conforti, 56enne di casa a Castagneto Po, molto conosciuto nel Torinese perché a capo di un consorzio di scuole guida. La Squadra mobile della Questura di Torino indaga per chiarire se sia trattato di un omicidio o di un occultamento di cadavere dopo una serata finita in tragedia.

La scomparsa

«So che l’altra sera era uscito a cena con la fidanzata e con un’altra coppia. Ha accompagnato lei a casa, poi lui è sparito» riferisce un amico di Conforti che, lunedì mattina, ha voluto passare di persona da via Rovigo per vedere il luogo del ritrovamento. Su cui al momento regna il mistero: perché il Range Rover, con dentro il cadavere del 56enne, si trovava lì? Una domanda che al momento resta senza risposta. Una certezza, invece, è che i familiari di Conforti hanno sporto denuncia per la scomparsa almeno 48 ore prima del ritrovamento. Di lui si erano perse le tracce, anche perché in tanti avevano notato quell’auto ma nessuno l’aveva segnalata alle forze dell’ordine. Sono poi stati gli stessi familiari a stringere il cerchio: la figlia Carola, 20 anni, è riuscito a localizzare il suv con l’applicazione “Trova il mio iPhone”. La polizia è andata lì nel quartiere Aurora, all’angolo fra via Rovigo e strada del Fortino. E ha trovato il corpo di Conforti già in avanzato stato di decomposizione.

Le indagini

Gli inquirenti, con gli esperti della polizia scientifica, hanno passato la notte ad analizzare ogni centimetro di quell’auto. A partire da quella finitura in plastica della portiera, trovata dai poliziotti dal lato del guidatore (insieme, forse, a dei fogli di carta): non è chiaro se sia legato alla morte dell’imprenditore di Castagneto Po o se qualcuno abbia tentato di entrare nell’auto per rubarla.

Sul posto gli agenti non hanno trovato armi del delitto o altri dettagli che possano stringere il cerchio attorno all’assassino. Anzi, al momento non escludono che Conforti sia morto per un malore o un’overdose dopo una serata finita male, visto che non risultano lesioni evidenti sul cadavere.
L’inchiesta è comunque aperta per omicidio e la Squadra mobile indaga in quella direzione. L’ipotesi degli inquirenti è che Conforti non sia morto all’angolo fra via Rovigo e strada del Fortino. Anche se stupisce la scelta di lasciare il Range Rover in una zona residenziale e in piena vista. A meno che il 56enne sia andato lì guidando la sua auto per un appuntamento o perché attirato in trappola da qualcuno: questo vorrebbe dire che ha trascorso le sue ultime ore di vita in quella zona, nota per prostituzione e spaccio.


Non è sfuggito agli inquirenti che, proprio di fronte, in via Urbino 33, i carabinieri avevano individuato una casa di appuntamenti solo lo scorso ottobre: quattro persone erano finite in manette per sfruttamento della prostituzione e spaccio di droga, dove le ragazze vendevano il loro corpo con decine di uomini al giorno per pagarsi il crack.
Il ritrovamento dell’auto in quel punto potrebbe essere solo una coincidenza.

Qualche risposta in più dovrebbe arrivare dall’autopsia, che sarà affidata mercoledì al medico legale Roberto Testi. Ma anche dal navigatore di bordo del suv, che sarà analizzato per capire dove si sia spostato nei giorni precedenti la sua morte. E dalle telecamere di strada del Fortino e di via Rovigo: la Squadra mobile é tornata ieri mattina a recuperare i filmati di videosorveglianza della Evoluzione ufficio, azienda che si affaccia proprio dov’è stato trovato il Range Rover.

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