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Al Festival dell'Economia

John Elkann: «Stellantis non ha bisogno dello Stato». Ma quello francese...

Il presidente del Gruppo chiede però regole chiare e stabili per chi investe. Ma sul mercato perde quote

Stellantis non ha bisogno dello Stato, quello italiano per lo meno. Parola di John Elkann, a margine di un incontro al Festival dell’economia: «Dai risultati che abbiamo avuto nel 2022 - ha aggiunto Elkann - siamo in valore assoluto la società nel settore dell'automobile che ha avuto i risultati operativi più alti e nella nostra storia che nasce come Fiat tre secoli fa che poi è evoluta con Fca e oggi è Stellantis non abbiamo mai avuto nessun bisogno di avere lo Stato nel nostro capitale. Lo stato entra nelle aziende quando vanno male, e Stellantis va bene...». Anche se, a dire il vero, in Stellantis lo Stato c’è eccome, in qualità di azionista, ma è quello francese. «Il nostro socio francese - l’ex Psa - ha avuto delle difficoltà negli anni che hanno necessitato in quel caso di un intervento dello Stato francese».

Per il resto, il presidente del Gruppo ha dichiarato che «l mondo auto sta vivendo importanti sfide tecnologiche. I governi hanno la grossa responsabilità di definire le regole del gioco. Per un'industria come la nostra è importante la stabilità delle regole perché i nostri progetti e investimenti sono a lungo termine. Serve un quadro di regole chiare e stabili». Elkann ha sottolineato l'importanza del «dialogo con il sindaco e il presidente della Regione, peraltro di due forze politiche opposte» che ha portato alla nascita a Mirafiori del centro per il riciclo delle batterie «che sarà inaugurato quest'anno».

Infine, nella giornata di ieri, sono stati diffusi i dati sulle immatricolazioni: in un mercato che è cresciuto del 23% in Italia a maggio, Stellantis ha fatto registrare un +3,1% di vendite, anche se la quota di mercato risulta in calo: al 33,7% a fronte del 37%.

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