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IL NUOVO BUSINESS DEI MOTORI ELETTRICI
11 Giugno 2023 - 07:00
Sono state un fenomeno di moda, poi un mercato di nicchia, ora diventano il laboratorio dell’engineering e dell’evoluzione della mobilità sostenibile: sono le microcar, quelle che si guidano anche senza patente B, passate da giocattolo di lusso per adolescenti a risorsa di mercato e opportunità preziosa, anche e soprattutto per Torino, che in qualche modo si candida a diventarne la capitale. Ma non è tutto oro ciò che brilla - di luce elettrica -, vediamo perché.
Dolce vita green
Copertina, ovviamente, per la Topolino, e non solo perché la progenitrice è uscita dallo stabilimento del Lingotto nel giugno di 87 anni fa, la piccola che rivoluzionò la mobilità: Topolino è la microcar di cui Stellantis ha svelato linee e fascino in un video diffuso recentemente. E non poteva che farlo usando la versione “spiaggina”, come quelle derivate da 500 e 600 a opera dei grandi carrozzieri torinesi. È un quadriciclo elettrico, derivato dalla “sorella” Citroen Ami - e seguirà la versione marchiata Opel -, con possibilità di ricarica in appena quattro ore e l’ipotesi di un prezzo di lancio che, grazie agli incentivi, possa stare bene al di sotto dei 9mila euro, seguendo quello che sta diventando il motto di Fiat: «It’s only green when it’s green for all», ossia è ecologico solo ciò che è ecologico per tutti, accessibile. Però, anche se i designer e gli strateghi dell’immagine hanno la testa qui a Torino, la produzione certamente non sarà a Mirafiori - qui, solo la 500 elettrica, che rappresenta il core business di Stellantis in Italia -, ma a Kentra, in Marocco.
Auto che si restringe
Quella che sarà prodotta a Torino, anzi per la precisione a La Loggia, è invece la CT-1, ossia «l’auto che si restringe» della start up israeliana che ne ha affidato la realizzazione in circa 10mila esemplari alla Cecomp (la stessa che già realizza la svizzera Microlino). La cosa più incredibile di questa vetturetta è che, premendo un semplice pulsante, le ruote rientrano di venti centimetri per lato: nessun parcheggio, dunque, è precluso, anche nei centri cittadini. «Stiamo costruendo un polo dei quadricicli elettrici» ha detto il ceo di Cecomp, Gianluca Forneris, spiegando anche che è in corso il raddoppio della fabbrica.
Mole Urbana
Poi già nei giorni scorsi vi abbiamo presentato la “Mole Urbana”, opera del designer Umberto Palermo, che sarà presto presentata a Milano in undici versioni, dalla Gt al pick up, praticamente una minivettura su misura dove al design si uniranno la raffinatezza retrò degli interni e la facilità di ricarica. Prodotta negli stabilimenti ex Bluetec, altro esempio almeno sulla carta di recupero di una realtà industriale dismessa. Unico mistero, al momento, il prezzo di vendita: in questo caso, però, più che una vetturetta di massa, sarà un prodotto di nicchia (costoso).
I veicoli elettrici, di riffa o di raffa, rappresenteranno la mobilità di massa del prossimo futuro: nel 2022, secondo i dati più aggiornati, il segmento ha fatto segnare un +74%, raggiungendo le 7.043 immatricolazioni. Unico neo della piccola “figlia” del Poli, però, è che sia prodotta in Cina.
Sotto la Mole, quindi, più che di catene di montaggio dall’eco fordista sarebbe appropriato parlare di sviluppo e di creazione di un know how di progettazione, di design.
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