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MUSICA E POLEMICHE

Kappa Festival, il quartiere protesta: «Ora basta, spostate quell'evento»

La kermesse della musica elettronica continua a far discutere. E questa volta, non per i rumori assordanti

Un'edizione del Kappa FuturFestival 

Un'edizione del Kappa FuturFestival 

Metà del Parco Dora occupata dall'ingombrante festival musicale dell'elettronica che da diversi anni fa discutere. Ed ecco che scattano già le proteste del comitato di zona. Saranno tre giorni di “passione” quelli del Kappa Futur Festival, in programma al Parco Dora tra pochi giorni, dal 30 giugno al 2 luglio.

Ci si aspetta una vera e propria invasione di fan, perché alla kermesse della musica elettronica di Torino Nord l’attesa è di almeno 100mila persone. Che occuperanno praticamente metà del Parco Dora, particolare che ha fatto infuriare i membri del comitato Dora Spina 3 che hanno spedito una lettera di proteste al Comune. «Questo concerto monopolizza il parco nel pieno dell’estate - si legge nella mail destinata a Palazzo Civico - e vista la folla attesa l’unica soluzione è trasferirlo in un luogo che non sia un'area verde e che sia il più lontano possibile da residenze. Eppure, il Comune continua a rinnovare la disponibilità del Parco Dora, peraltro con una tariffa di occupazione del suolo scontata e assai minore di quella pagata dai cittadini che fanno iniziative nei quartieri».

Questa volta, dunque, il comitato del quartiere non punta il dito contro i decibel - per farlo ci sarà tempo, basta aspettare il 30 giugno - ma sul fatto che il Kappa Futur Festival si “mangerà” mezzo parco. «E i residenti di Spina 3? In quasi vent'anni di vita di Spina 3 non abbiamo mai avuto a disposizione un luogo pubblico di aggregazione quotidiana, tipo una casa del quartiere - continua la lettera del comitato - e neanche un evento culturale come i punti verdi, previsti annualmente in città. A che santo dovremo votarci per mantenere il Parco Dora area verde, pubblica, aperta tutto l'anno?».

Ma il comitato di zona se la prende anche con l'organizzazione del Kappa: «Gli organizzatori - conclude la lettera - si sgravano la coscienza dei problemi che creano di rumore, di traffico, di devastazione del parco, con alcune risibili donazioni alla città e con la manutenzione di una delle aree verdi. Compensazioni che non sono all'altezza del grande impatto complessivo dell'evento». Insomma mancano due settimane, la musica non c’è ancora al Kappa ma le polemiche sono già iniziate.

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