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AL FERRANTE APORTI

Aggressione in cella, un agente rischia di perdere due dita nel carcere minorile di Torino

Il sindacato dell'Osapp chiede che "la politica e le autorità amministrative intervengano prima che accada l’irreparabile"

Aggressione in cella, un agente rischia di perdere due dita nel carcere minorile di Torino

Come se non bastasse l'intossicazione alimentare che ha mandato dieci agenti di polizia penitenziaria in ospedale, altri guai arrivano pure dal carcere minorile Ferrante Aporti, dove un altro agente ha rischiato di perdere due dita della mano.

E' successo ieri alle 17.30, quando l'agente di servizio si accingeva a chiudere nelle relative celle i minori del secondo gruppo che rientravano dalle attività. All’improvviso, un gruppo di detenuti ha spinto violentemente il portone blindato: solo per miracolo l'agente non ha perso le dita ma ha riportato comunque la frattura di due dita della mano destra con una prognosi di 30 giorni. 

Anche in questo caso, il sindacato dell'Osapp accende i riflettori sulla difficile situazione nel carcere minorile torinese. "Purtroppo si ritiene erroneamente che le condizioni degli istituti penitenziari minorili, rispetto agli istituti per adulti, presentino minori disfunzioni e minori rischi per l’incolumità del personale e dei reclusi, e tale costante sottovalutazione dei problemi traspare dall’assenza di debite iniziative e di correttivi del Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità e del delegato Sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari - attacca il segretario generale Leo Beneduci -. Fatti quali quello di ieri dimostrano l’assoluto contrario ed il rischio costante per chi opera e vive nelle strutture penitenziarie per minori e quella di Torino è una delle peggiori situazioni sul territorio nazionale, laddove alle frequenti intemperanze nella locale popolazione detenuta si associa la generale ingovernabilità della struttura". Una situazione "anche conseguente ad una carenza nell’organico di Polizia penitenziaria non inferiore alle 15 unità. Risulta, pertanto, della massima urgenza che la politica e le autorità amministrative del Dipartimento intervengano immediatamente e prima che accada l’irreparabile".

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