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IL CASO
27 Giugno 2023 - 07:10
La protesta di corso Belgio
Si infiamma la protesta per bloccare l’abbattimento degli alberi in corso Belgio. Da ieri mattina i membri del comitato spontaneo “Salviamo gli alberi di corso Belgio” e i residenti del quartiere Vanchiglietta sono scesi in strada per dire “no” al progetto di riqualificazione dell’alberata al grido «giù le mani dai nostri alberi». «Siamo qui dalle 4.30 - spiega Roberto Accornero, membro del comitato -. Bisogna uscire da questo concetto che le alberate vanno fatte ex novo, bisogna mantenere quello che è vivo per avere delle alberate disetanee». Per il comitato è quindi sì necessario eliminare gli alberi malati, ma lo è altrettanto mantenere quelli sani per avere una varietà di verde adeguato alla salute dell’ambientale. In strada anche Luciana Palazzo, tra le fondatrici del comitato: «Salviamo gli alberi».
La rivolta degli aceri
Alle 8.30 i primi camioncini arrivano davanti al civico 51, subito bloccati da una 50ina di manifestanti. Auto e bus fermi, traffico deviato nelle vie limitrofe dalla municipale. Una prima piccola vittoria per il comitato ambientalista, che dopo 10 minuti ha visto andare via i camion. Alle 10.30, dopo sei ore di manifestazione, la Digos avvisa che non si procederà con i lavori. Almeno per la giornata di lunedì. Mezzi pubblici e auto riprendono a percorrere il corso, mentre i manifestanti montano il loro gazebo all’angolo con via Cossila. «Presiederemo fino al 30 giugno, faremo a turnazione» annuncia Roberto, che con gli altri occuperà il tratto interessato dal primo lotto di lavori.
Dietrofront del Comune
«Il progetto è stato in parte rivisto, accogliendo alcune loro osservazioni» commenta l’assessore al Verde Francesco Tresso, che in queste settimane si è confrontato più volte con i residenti. Si impiegheranno diverse specie arboree. Dai tigli nei primi mesi di lavoro, da giugno ad ottobre, e «nelle tratte successive – spiega Tresso – si alterneranno invece peri ornamentali, biancospini e noccioli, più adatte agli spazi del corso e alle attuali condizioni climatiche».
La riqualificazione è necessaria anche per il presidente della Circoscrizione 7, Luca Deri. «Nei primi 200 metri si interverrà per sostituire alberi a fine ciclo – spiega Deri –. Non lo dice la politica, ma lo dicono i tecnici». Il rischio di cadute sarebbe concreto. «Un albero può risultare verde, ma essere malato» prosegue, ricordando come lo scorso settembre proprio in corso Belgio una pianta, all’apparenza sana, sia crollata. «Nessuno è contento di tagliare gli alberi ma è necessario» conclude. Il primo intervento interesserà il tratto tra corso Tortona e via Andorno. Qui, si pianteranno tigli alti quattro metri e che raggiungeranno circa 20 metri di altezza, posizionando 19 alberi in più per un totale di 44 nuovi esemplari. I lavori «miglioreranno il corso - prosegue il presidente - anche abbattendo le barriere architettoniche e incrementando di 2.700 metri quadrati le superfici di drenaggio».
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La riqualificazione
Lungo il chilometro e mezzo interessato dalla riqualificazione saranno piantati 269 alberi che, raggiunta la loro maturità, avranno una capacità di assimilare Co2 15 volte superiore rispetto agli attuali alberi. E ancora, nuovi arredi urbani, porta bici e cestini. Ad appoggiare il comitato, una 40ina di negozianti e il M5s della Coscrizione 7. «È giusto cercare di mantenere l’alberata sana, ma non disboscando tutto corso Belgio» afferma il pentastellato Francesco Lauria, in strada con i manifestanti. Per salvare l’alberata del quartiere, il comitato è disposto a giocarsi tutte le carte possibili. «Siamo seguiti da un’avvocata – spiegano – chiederemo una sospensione d’urgenza. Non è un’azione legale che possa fermare il taglio, ma proviamo». Intanto, resteranno giorno e notte a vegliare sugli alberi.
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