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IL REPORT

Parchi e più musica dal vivo contro la movida selvaggia

L’analisi del Politecnico delinea le richieste dei cittadini per vivere la notte

Eurovision

Ripensare la movida

Piazza Carlo Felice, piazza Vittorio, via Po, il Quadrilatero, piazza Santa Giulia e Largo Saluzzo. La classifica delle aree a maggior concentrazione di movida restituisce una fotografia che è già ben chiara nella mente di coloro che vivono la città. Soprattutto per chi abita in quelle zone. Più interessante scoprire che i giovani guardano con sempre maggiore interesse verso i parchi e le aree verdi quali parco Dora, Colletta e la Pellerina. Il Comune poi si prepara a lanciare il viale Ottavio Mai, nelle immediate vicinanze del Campus, per far respirare i quartieri maggiormente sotto stress.


“Mover la Movida”
Il progetto che analizza la vita notturna torinese e su cui si sono basati i recenti provvedimenti dell’amministrazione si chiama “Mover la Movida” ed è stato affidato al gruppo di Lavoro del Centro interdipartimentale Future Urban Legacy Lab (Full) del Politecnico per conto della Città e finanziato da Compagnia di San Paolo. Secondo il report concentrazioni medie di vita notturna si osservano tra Cenisia e San Paolo, nei dintorni di piazza Sabotino, e poi lungo via Nizza a sud e corso Giulio Cesare a nord, e in maniera un po’ più allargata, lungo corso Francia a Ovest. «L’avvio del progetto è stato il primo tassello di un lavoro più ampio e trasversale che ha coinvolto in questi mesi gli assessorati alla Sicurezza, all’Ambiente, al Commercio, alle Politiche Educative e gli stessi esercenti, che hanno a cuore il fatto che la vita notturna di Torino sia vivace, bella da vivere per i giovani ma contemporaneamente rispettosa delle norme che, anche nell’ottica di tutela della salute pubblica e dei residenti, dobbiamo poter garantire» commenta il sindaco Stefano Lo Russo. «È la prima volta che il fenomeno della cosiddetta movida viene affrontato con un approccio scientifico e accademico», aggiunge l'assessora ai Giovani Carlotta Salerno che ha presentato oggi i risultati della ricerca insieme ai colleghi Chiara Foglietta, Gianna Pentenero e Paolo Chiavarino.


Le mappe dei bar
Le mappe per fasce orarie mostrano invece come, nelle ore più tarde, si assista a una progressiva concentrazione delle aree con attività commerciali aperte. «Chiudono i bar nelle aree periferiche, mentre restano aperti in alcune delle zone di maggiore concentrazione» sottolineano gli analisti. La mappa dei bar che chiudono tra mezzanotte e le 6 di mattina mostra aree completamente vuote, tra cui spicca la zona a ridosso del centro, che include il quartiere Crocetta. Al contrario le aree con elevate concentrazioni sono piazza Vittorio e largo Saluzzo, seguite da via Po, Quadrilatero e piazza Santa Giulia.


Musica live
Anche i concerti giocano un ruolo chiave nella nuova movida. Dal rapporto si evince come la musica live si concentri più in alcuni quartieri della città. «Più di un terzo delle esibizioni sono in locali del centro, seguono San Salvario e Barriera di Milano, mostrando anche in questo caso come ci siano geografie specifiche e isole della notte». Questi tre quartieri contano quasi la metà dei locali torinesi e oltre il 60% delle esibizioni.

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