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A Torino

Cade dal soppalco di casa e muore a 30 anni

L'addio della famiglia a Francesco Veneziano: «Era solare e pieno di vita»

Francesco Veneziano

Francesco Veneziano in una foto recente pubblicata su Facebook dal papà Giuseppe

La famiglia di Francesco Veneziano è tutta riunita nella casa del papà Giuseppe, nello stesso condominio di via Cumiana 33 dove abitava anche il figlio. L'anziano fatica a parlare, ha affidato i suoi pensieri in una sola frase pubblicata sul suo profilo Facebook, dominato dal volto sorridente del 30enne Francesco: «Ieri mio figlio è deceduto».

E' stato lui ad annunciare pubblicamente quello che, poche ore prima, era capitato al ragazzo proprio in via Cumiana: Veneziano era andato a vivere al piano terra del palazzo, proprio sotto l'appartamento del padre. Lì, dove una volta c'era un laboratorio per dentisti, stava nascendo un piccolo alloggio per il giovane torinese, di professione commesso. E lì i parenti hanno trovato Francesco senza vita, intorno alle 17 di ieri: hanno subito chiamato i soccorsi ma per il 30enne non c'è stato nulla da fare. Troppo gravi le ferite riportate nella caduta dal soppalco dell'abitazione, ancora senza protezioni: per cause ancora da accertare deve aver perso l'equilibrio ed essere finito di sotto, precipitando per circa 2 metri e mezzo.

In via Cumiana 33 sono arrivati i carabinieri della Stazione Pozzo Strada, che hanno raccolto le dichiarazioni dei familiari ed eseguito i rilievi previsti in questi casi. Così sono arrivati alla conclusione che si sia trattato di un incidente domestico e di un decesso provocato da "trauma da precipitazione", come confermato anche dalle analisi fatte sul posto dal medico legale.

In attesa del via libera per i funerali, il corpo è stato poi portato nella camera mortuaria. Lì, intorno alle 12 di ieri, sono andati anche i familiari più stretti per vedere Francesco (che aveva compiuto 30 anni solo pochi giorni fa, il 28 giugno). Poi si sono riuniti di nuovo nella casa di via Cumiana, stretti attorno al papà e con poca voglia di parlare: «Possiamo solo dire che era un ragazzo solare e pieno di vita» dichiarano prima di chiudersi di nuovo nel silenzio e chiedere rispetto per il loro dolore.

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