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LA PROTESTA

«Abbiamo ernie e schiene spezzate»: l'urlo dei lavoratori di Mondo Convenienza

La richiesta di equipaggiamenti adeguati e turni di otto ore

Protesta Mondo Convenienza

Protesta Mondo Convenienza

Turni di otto ore per cinque giorni, dotazione di carrelli elettrici e mezzi idonei di sollevamento per tutti gli equipaggi, riconoscimento dell’indennità di trasferta e applicazione del Ccl logistica. Queste alcune delle richieste dei lavoratori Mondo Convenienza questa mattina in protesta. 

Nel dettaglio, i lavoratori chiedono «un marcatempo per la registrazione e controllo delle effettive ore di lavoro». Attualmente in fatti svolgono turni che «normalmente superano le 12 ore, portando “a spalla” pesi incompatibili con le normative in materia di sicurezza» rimarcano. «In nessuno dei depositi Mondo Convenienza è presente un marcatempo e gli straordinari non sono retribuiti» aggiungono.

Passando alla questione sicurezza, i lavoratori denunciano di essere costretti a portare “a spalla” mobili, frigoriferi, cucine. «Il risultato sono ernie e schiene spezzate».

Viene inoltre richiesto il riconoscimento dell’indennità di trasferta su base giornaliera, nel rispetto di quanto previsto da norme e contratto nazionale. «Attualmente l’indennità di trasferta – che costituisce fino al 50% del salario netto – viene riconosciuta in forma piena su base mensile solo in caso di svolgimento di 22 giornate di lavoro. In questo modo qualsiasi assenza (malattia, ferie, permessi) comporta per il lavoratore una perdita di salario enorme anche in riferimento ai giorni già lavorati».

Infine, ai lavoratori vengono riconosciute le paghe previste dal Ccnl Pulizie Multiservizi (si va dai 1.180 € ai 1.300 € lordi al mese), «mentre per quanto riguarda la parte normativa l’azienda applica un “Regolamento Aziendale” (non sottoscritto da alcuna sigla sindacale) con cui taglia diritti in materia di ferie e malattia e si arroga un potere arbitrario sui lavoratori (addebiti e sospensioni illegittime della prestazione lavorativa utilizzati come continuo elemento di minaccia)».

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