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INEDITO
13 Luglio 2023 - 12:55
Padre Gabriele Amorth
Il cardinale Silvio Oddi non era proprio l’ultimo arrivato. La sua era stata una carriera di prim’ordine in seno alla diplomazia vaticana e sua Eminenza non avrebbe mai pronunciato una sola parola se non fosse stato certo della veridicità della stessa.
Il cardinale
Ed è per tale motivo che, insieme a tutto il resto, ora la procura di Roma riprende in esame le dichiarazioni del porporato riguardo il rapimento di Emanuela Orlandi. Purtroppo, però, il cardinale è passato a miglior vita nel giugno del 2001 e fino allora nessuno aveva domandato ad Oddi di spiegare meglio ciò che disse nel 1993 ad un giornalista del quotidiano romano “Il Tempo”: «Alcuni membri della Gendarmeria Vaticana mi dissero di aver visto Emanuela Orlandi rientrare in Vaticano la sera stessa della sua scomparsa (escludendo quindi che la ragazza sarebbe stata rapita subito dopo essere uscita dalla scuola di musica) per poi vederla di nuovo uscire dalle mura leonine in macchina accompagnata da un monsignore. Insomma, io posso dire solo quello che a suo tempo ascoltai in ambiente ecclesiastico e che molti sanno. Emanuela quel pomeriggio, finita la lezione di musica, tornò a casa, all’interno della Città del Vaticano. Fu vista arrivare a bordo di un’automobile di lusso, che non attraversò la soglia di Sant’Anna, restando ferma all’esterno, su via di Porta Angelica».
IL CARDINALE SILVIO ODDI
Le guardie svizzere
È possibile che qualcuno che poi parlò con Oddi avesse visto veramente Emanuela quella sera o qualche settimana dopo mentre veniva trasportata, verosimilmente contro la sua volontà, su una vettura di grossa cilindrata, o mentre veniva fatta scendere, sicuramente non da sola, ma con un carceriere che la controllava e certamente mentre era sedata e non a casa sua, ma in un altro luogo, forse molto vicino al Vaticano, ma è solo una congettura. Gli elementi oggettivi sono l’automobile, un sacerdote, due guardie Svizzere che avrebbero notato Emanuela passare. Il padre di Emanuela facendo una ricerca personale scoprì che quell’estate 2 guardie Svizzere lasciarono il Vaticano in fretta e senza particolari e convincenti motivazioni. Poco tempo dopo, altre due guardie Svizzere morirono improvvisamente.
Il vecchio esorcista
Alle parole del cardinale Oddi, hanno fatto seguito quelle di Padre Gabriele Amorth che in un’intervista rilasciata il 22 maggio 2012, il noto esorcista dichiarò che, secondo lui, la giovane Emanuela Orlandi sarebbe stata attirata e uccisa in un giro di festini a sfondo sessuale in cui sarebbero stati coinvolti esponenti del clero, un gendarme vaticano e personale diplomatico di un’ambasciata straniera presso la Santa Sede. Questa ipotesi fu riportata anche nel suo libro L’ultimo esorcista. Nell’intervista, l’esorcista dichiara quanto segue: «Come dichiarato anche da monsignor Simeone Duca, archivista vaticano, venivano organizzati festini nei quali era coinvolto come “reclutatore di ragazze” anche un gendarme della Santa Sede. Ritengo che Emanuela sia finita vittima di quel giro. Non ho mai creduto alla pista internazionale. Ho motivo di credere che si sia trattato di un caso di sfruttamento sessuale con conseguente omicidio poco dopo la scomparsa e occultamento del cadavere. Nel giro era coinvolto anche personale diplomatico di un’ambasciata straniera presso la Santa Sede».
La migliore amica
La pista della pedofilia in Vaticano riemerse poi nel 2016 con la pubblicazione del libro d’inchiesta “Atto di dolore” del giornalista Tommaso Nelli, che conteneva una dichiarazione esclusiva di una delle migliori amiche della Orlandi (che ha deciso di restare nell’anonimato) secondo cui alcuni mesi prima della scomparsa, Emanuela le avrebbe confessato di essere stata «infastidita pesantemente» da una persona “vicina al Papa” in diverse occasioni mentre si trovava nei Giardini Vaticani. La rivelazione fu riportata nella docu-serie di Netflix Vatican Girl: La scomparsa di Emanuela Orlandi, uscita nel 2022, con un’intervista alla donna, anche se qui l’amica colloca questa rivelazione ad appena una settimana prima della scomparsa.
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