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Il progetto

Orti urbani per i disabili e per le scuole: «Così ripensiamo i nostri spazi»

Seguiti dall'associazione "Parco del Nobile", gli ortolani organizzano eventi aperti a cittadini e scolaresche

Gli orti di via Franzoj

Gli orti urbani Franzoj

Nati da una concessione provvisoria del terreno, considerato zona d’appoggio per la trasformazione di corso Marche, gli orti urbani di via Franzoj non sono solo terra da coltivare. Costruiti dall’azienda Goma per una spesa di 100mila euro, in accordo con la Circoscrizione 4, i 50 orticelli di 30metri quadrati ciascuno sono uno spazio di comunità.

Grazie ad un bando pensato in modo inedito, gli appezzamenti di terra non si sono assegnati solo a pensionati. «10 orti sono stati consegnati a persone tra i 35 e i 65 anni, 20 sono stati dati in concessione a persone con più di 65 anni e 10 a ragazzi i tra 18 e i 35 anni», ha spiegato Wanda Camusso dell’associazione Parco del Nobile, che gestisce lo spazio. Si è formato così un gruppo comunitario, che propone attività collettive ai cittadini e alle vicine scolaresche. «Apriamo a tutti quattro volte all’anno – ha proseguito Wanda – oltre a collaborare attivamente con la Circoscrizione e con le scuole».

Gruppi di bambini e ragazzi vengono accolti dagli ortolani, che spiegano loro come si coltiva. Non solo, i contadini di via Franzoj appoggiati dall’associazione di Wanda hanno stretto collaborazioni con diverse realtà associative del territorio e, aiutati da un agronomo esperto, sono impegnati in un progetto sulla stagionalità dell’orto. L’agricoltura praticata è completamente biologica, tanto che un’area del terreno è lasciata incolta per permettere alla biodiversità di proliferare, e punta ad essere idro-sostenibile.

Il prossimo obiettivo è costruire una piccola centralina per il microclima dell’orto e la raccolta dell’acqua piovana. Non solo sostenibilità, ma anche accessibilità. L’orto urbano Franzoj è infatti accessibile a tutti grazie al suo piccolo orticello rialzato, che permette di coltivare a persone portatrici di disabilità. La concessione dell’orto ha una durata di 5 anni, «la scadenza - ha detto Camusso - è fissata per il 2024, ma troveremo il modo per garantire la continuità agli ortolani, a prescindere dalla presenza dell’associazione».

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