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Colata sul paese

Debris Flow a Bardonecchia: ecco cos'è lo tsunami di fango e detriti

Si tratta di un fenomeno che sovente si manifesta senza segni premonitori

Debris Fawl a Bardonecchia: ecco cos'è lo tsunami di fango e detriti
Una colata di fango e detriti ha travolto Bardonecchia, il paese dell'Alta Valle di Susa che in questi giorni è meta di tantissimi turisti per il Ferragosto e, proprio ieri sera, festeggiava il patrono, Sant'Ippolito. Una ricorrenza funestata da un vero e proprio tsunami di fango che gli esperti definiscono debris flow.
Minaccia in montagna e in collina
Un debris flow, noto anche come colata di detriti, è un evento naturale che rappresenta una minaccia significativa per le popolazioni che vivono in zone montuose e collinari. Si tratta di un miscuglio di acqua e sedimenti che si muove per effetto della gravità, spesso senza segni premonitori chiari. La sua pericolosità deriva dalla velocità estrema con cui può percorrere grandi distanze, causando danni immani e, purtroppo, anche la perdita di vite umane.
Il precedente
In Italia, questo fenomeno riveste una grande rilevanza, considerando che circa il 35% del territorio è classificato come montuoso e il 41% come collinare, secondo l'ISTAT del 2010. Un esempio di "disastro da debris flow" che ha colpito l'Italia è l'alluvione del 25 ottobre 2011, che ha devastato la Val di Vara e la Val di Magra. Durante questo evento, centinaia di debris flow si sono innescati, causando danni ingenti e la perdita di vite umane.
Tre zone
Un'area interessata da un debris flow è suddivisa in tre zone: la zona d'innesco, la zona di transito e la zona d'accumulo. La zona d'innesco è dove avviene lo scivolamento del materiale, che può verificarsi sia sulla superficie del terreno naturale che su tagli di versante causati da fattori antropici come la costruzione di strade. Nella zona di transito, la massa dislocata fluisce, inglobando ulteriore materiale detritico e vegetale lungo il percorso.
Nella zona d'accumulo, se presente, il materiale trasportato si deposita formando un cono di deposizione in corrispondenza di zone con una forte diminuzione di pendenza.
I debris flow si originano sia nello strato di suolo colluviale, che è una miscela di suolo e frammenti di roccia trasportati dalla parte alta dei versanti grazie all'azione della gravità, del vento e dell'acqua, sia nel materiale colluviale che riempie i canali, noto come ravine fill. Il materiale colluviale presente nei canali è composto da elementi più grossolani ed è depositato da debris flow precedenti. Durante intense precipitazioni, questo materiale può diventare instabile.
Come si forma
La formazione di un debris flow avviene attraverso cinque stadi. Inizialmente, il materiale di copertura o il materiale di riempimento dei canali scivola lungo il contatto tra copertura e substrato. Successivamente, le superfici di taglio all'interno della massa in movimento riducono la resistenza al taglio della copertura, generando deformazione plastica. L'aumento degli sforzi di taglio provoca la dilatazione della massa di suolo, mentre l'acqua presente nelle fratture di tensione viene drenata nella massa dilatante, indebolendo ulteriormente il materiale detritico. A questo punto, la massa inizia a fluire sopra la superficie del terreno, incorporando vegetazione, suolo e detriti lungo il suo percorso, generando così un debris flow. Infine, la diminuzione della pendenza causa la deposizione del materiale alla base del pendio o il flusso del materiale nella rete idrografica.
L'innesco
L'innesco di un debris flow dipende dalle caratteristiche geotecniche ed idrogeologiche del materiale di copertura e dal volume d'acqua presente nell'area d'innesco. Fattori come la topografia, la vegetazione e le condizioni geologiche e strutturali del substrato influenzano questi due elementi. Anche le opere antropiche, come le strade, possono influire su entrambi i fattori.
La consapevolezza di questo fenomeno e la sua gestione sono fondamentali per la sicurezza delle popolazioni che vivono in zone a rischio. Monitoraggio costante, sistemi di allerta precoce e misure di prevenzione e mitigazione sono essenziali per ridurre al minimo gli effetti dannosi dei debris flow. Solo attraverso una combinazione di conoscenza scientifica, pianificazione adeguata e interventi tempestivi sarà possibile proteggere le comunità esposte a questo pericolo naturale.
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