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IL CASO
28 Agosto 2023 - 16:39
Emergenza Migranti
L’emergenza migranti preoccupa il sindaco Stefano Lo Russo. «È inutile negarlo: la situazione è molto complicata anche a Torino. Abbiamo attivato su richiesta della prefettura una sorta di hub e i numeri sono al limite della capienza» spiega il primo cittadino, ai microfoni di Rai-Radio 1 i In altre parole, la città della Mole si è attrezzata per far fronte al flusso di migranti, «ma è chiaro che nel lungo periodo non è sostenibile» sottolinea netto Lo Russo.
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I piccoli comuni
Pensando poi alla distribuzione dei flussi nei comuni dell’hinterland Lo Russo (in veste di sindaco della Città Metropolitana) spiega: «In molti casi si tratta di piccoli comuni e questo, paradossalmente, produce problemi più grandi perché un piccolo comune fa fatica anche a gestire pochi immigrati». E ancora Lo Russo: «Facciamo fatica a individuare una strategia che ci aiuti a definire una traiettoria».
Sul tema, occorrerebbe aprire «un confronto diretto con il governo». L’interlocuzione con i prefetti appare fondamentale, «ma è una situazione che nel tempo non può durare» profetizza il primo cittadino.
«Bisogna immaginare percorsi diversi - chiosa -. O l’Italia affronta la questione immigrazione in generale senza pregiudizi ideologici, con un confronto positivo tra le forze politiche che punta a risolvere i problemi e all’inclusione sociale oppure non si può pensare di governo un tema di questo tipo, che è politico e va affrontato in modo strutturale, solo con la conflittualità».
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Nuovo hub
Il sindaco Lo Russo ha poi fatto sapere che, su richiesta della Prefettura nel capoluogo piemontese è stato attivato «una sorta di hub», ma che i numeri sono al limite. Il primo cittadino ha parlato di 260-270 persone localizzate solo in un centro di Torino “riaperto appositamente per questa emergenza” e di “svariate migliaia” nei Comuni dell’area metropolitana (di cui è sindaco).
«Basta buonismo»
«Fino a ieri, il partito rappresentato dal primo cittadino, è stato il paladino dell’accoglienza, senza preoccuparsi della sua gestione e adesso gli stessi sindaci della sua parte politica si rivoltano nei confronti del finto buonismo di facciata» tuona il consigliere Pino Iannò di Torino Libero Pensiero. «Possiamo considerarlo un risveglio tardivo e una retromarcia con chiusura all’accoglienza, in un momento in cui il sistema è saturo e si cerca soltanto di mettere rappezzi in un’emergenza senza fine, uno tsunami di grandi numeri» aggiunge Iannò. «L’accoglienza disposta in via Traves, su richiesta della Prefettura, non deve diventare definitiva, per non creare problemi umanitari e di igiene, vista la presenza di migranti in sovrannumero rispetto alla capienza» conclude. Tanro più che la struttura dovrebbe essere nuovamente utilizzata per l’accoglienza dei senzatetto nel periodo invernale.
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