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IL PATTO SICUREZZA

Oltre 350 telecamere connesse: si accende il Grande Fratello "anti crimine"

Tre livelli di allerta e un sistema di rilevamento delle targhe

Tre livelli di allerta e centinaia di occhi elettronici interconnessi, con un archivio di immagini collegato direttamente alla centrale operativa. Il Grande Fratello “anti criminalità” che si accenderà su Torino e provincia entro un anno e promette di dare una svolta non solo sul piano della prevenzione dei crimini, ma anche per la loro persecuzione.

Il progetto fa parte del “Patto per la sicurezza urbana” sottoscritto ieri mattina tra Prefettura, Regione Piemonte e Città di Torino, per un valore di un milione di euro. Da notare come sia la Regione, in questo caso, che si impegna a effettuare un finanziamento in favore del Ministero per rafforzare l’attività quotidiana delle forze dell’ordine (e non viceversa). Si tratta di una prima parte dello stanziamento complessivo. L’intesa infatti ha efficacia biennale ed è tacitamente rinnovabile.


Lettura targhe
«Partiremo dalla città di Torino» fa sapere il prefetto Raffaele Ruberto, pochi giorni prima di lasciare l’incarico all’ombra della Mole. Nel dettaglio, verrà predisposto un sistema di videosorveglianza di lettura e rilevazione targhe, finalizzato a migliorare la capacità di controllo del territorio delle forze dell’ordine. «Sappiamo bene che i cittadini vorrebbero un agente a ogni angolo, ma questo nuovo server metterà in relazione le telecamere già esistenti sul territorio e tutti i nuovi apparecchi potranno essere integrati successivamente» assicura Ruberto. «È una novità molto rilevante» rimarca.

Il numero delle telecamere attualmente in funzione sul territorio torinese conta gli apparecchi del progetto Argo (226 telecamere di videosorveglianza, con un totale di 580 obiettivi) più altri circuiti minori, per un totale di oltre 350. Il numero poi è destinato a salire con i nuovi apparecchi previsti dal protocollo. Attualmente, il quartiere maggiormente monitorato risulta Barriera Milano.


Più pattuglie
Ma non è finita qui. Grazie allo stanziamento regionale, sarà possibile promuovere nuovi servizi di vigilanza interforze del territorio, con pattuglie concentrate su focus nelle aree di spaccio e nei pressi delle stazioni. «Con questo Patto per la sicurezza vogliamo fare in modo che, tra nuove pattuglie e nuovi sistemi di video vigilanza, le richieste sacrosante dei cittadini non cadano nel vuoto ma diventino, in breve tempo, una realtà» commentano presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore regionale alla Sicurezza Fabrizio Ricca.


Sicurezza sociale
«Quello della sicurezza sociale è un tema che come città ci vede fortemente impegnati e sul quale cerchiamo di mettere in atto tutte le azioni che sono nelle nostre possibilità e prerogative» sottolinea il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, durante la firma del protocollo. «Metterà maggiori strumenti a disposizione della polizia locale e di tutte le forze dell’ordine, contribuendo a garantire maggiore sicurezza per chi vive e lavora a Torino».

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