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IL FATTO
09 Settembre 2023 - 14:16
Terremoto Marocco
La terra trema in Marocco. Sono le 23.11. Una scossa di magnitudo tra 6.8 e 7 sulla scala Richter abbatte le case, spacca le strade e uccide. È di oltre mille persone, al momento, il conto delle vittime del terremoto che ha colpito la costa africana. Centinaia i feriti. È il sisma più potente che abbia mai toccato il Paese.
Solidarietà mondiale
Le immagini della devastazione iniziano a circolare dalle prime ore del mattino di sabato e subito la macchina della solidarietà si accende in tutto il mondo. Sono 400 gli italiani attualmente in Marocco e «stanno tutti bene» rassicura il capo dell’Unità di crisi della Farnesina Nicola Minasi ai microfoni di Rainews2.
«In questa circostanza così dolorosa per l’amico popolo marocchino, desidero far pervenire a Vostra Maestà, al Governo e a tutte le famiglie di quanti hanno perso la vita le espressioni di profondo cordoglio dell’Italia e le mie sentite condoglianze» scrive il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio inviato al re del Marocco Muhammad VI.
E mentre Medici Senza Frontiere organizzano le azioni di soccorso e i giocatori della Nazionale di calcio del Marocco si mobilitano per donare sangue in favore dei feriti, il Belgio sblocca cinque milioni di euro «per aiutare le vittime e sostenere la ricostruzione», fa sapere la ministra federale per la Cooperazione allo sviluppo, Caroline Gennez. Si dice «profondamente addolorato» Anche il presidente Usa Joe Biden.
Marocco come Irpina
Il terremoto in Marocco è stato «quasi equivalente al sisma in Irpinia del 1980» commenta all’Ansa il presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Carlo Doglioni. La premier italiana Giorgia Meloni, ieri a Nuova Delhi per il Vertice G20, ha subito espresso «piena disponibilità dell’Italia a sostenere il Marocco in questa emergenza» spiega Palazzo Chigi. Anche la Protezione Civile «è già a disposizione per intervenire» ha fatto sapere il ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Medicine e coperte
Partono da Milano i primi aiuti diretti ai terremotati grazie al progetto Arca. «Servono medicine e coperte, bisogna fare presto» l’appello di Padre Oscar Arturo Garcia Padilla, direttore della Caritas di Rabat, mentre si dirige con una delegazione verso i luoghi del sisma vicino Marrakech. «Noi le porteremo assieme a kit igienici, le coperte servono per il freddo che scende la sera» precisa.
Il dolore del Papa
Appreso «con dolore» del terremoto che violentemente ha colpito il Marocco, papa Francesco esprime «la sua comunione nella preghiera di fronte a questo disastro naturale». Il potefice si dice «triste per questo evento» , si legge in un telegramma di cordoglio per le vittime, inviato tramite il cardinale segretario di stato Pietro Parolin.
Il pontefice manifesta la sua «profonda solidarietà a coloro che sono toccati nella carne e nel cuore da questa tragedia» e prega «per il riposo dei defunti, per la guarigione dei feriti e per la consolazione di chi piange la perdita dei propri cari e della propria casa». Francesco chiede inoltre «all'altissimo di sostenere i marocchini in questa prova e offre il suo incoraggiamento alle autorità civili e ai servizi di soccorso» .
Lo Russo in contatto con la console marocchina
Il primo cittadino di Torino, Stefano Lo Russo, fa sapere di aver contattato al telefono la Console del Marocco a Torino Leila Nahari, «per esprimerle tutta la nostra solidarietà in questo momento terribile e la disponibilità a fare quanto possibile». Nel frattempo, Assoviaggi Piemonte riferisce di essere in contatto con i corrispondenti sul luogo, ma non risultano vittime o feriti italiani.
E ancora Lo Russo: «Il nostro supporto va anche alle torinesi e ai torinesi di origine marocchina, comunità di concittadine e concittadini che vive ore di dolore e profonda preoccupazione».
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