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Il primo giorno

Enzo Novara, il prof che ha commosso l'Italia, ha riabbracciato i suoi allievi

L'uomo diventato famoso per il video dell'applauso questa mattina è tornato al Liceo Massimo D'Azeglio: «Mi mancano i miei ragazzi, sono linfa vitale. E adesso insegnerò agli adulti»

Enzo Novara

Il professore Enzo Novara con tre ex allieve

La campanella suonerà a breve, tra poco, pochissimo, gruppi di adolescenti in maniche corte con la pelle ancora abbronzata e i capelli schiariti dai raggi del sole forte dell’estate varcheranno la porta della loro scuola per il fatidico e, comunque emozionante, ritorno tra i banchi. E c'era anche lui questa mattina davanti al Liceo Classico Massimo D'Azeglio di via Parini per l'inizio delle lezioni. Enzo Novara, il prof cui gli allievi dedicarono il lungo applauso lo scorso 9 giugno, omaggio dovuto in vista della pensione dopo 35 anni dedicati ai ragazzi, e il cui video divenne virale. Ha voluto fare una sorpresa a tutti i suoi ex allievi e, anche questa volta, il saluto è stato dei più calorosi.

«In realtà sono al D’Azeglio per partecipare alla maturità integrativa - ha confidato a Torino Cronaca Novara, l'uomo che camminando lungo il corridoio della scuola omaggiato dai suoi ragazzi ha commosso l'Italia - (l’esame che viene fatto recuperare ad allievi che sono stati impossibilitati a sostenerlo a giugno, ndr), non posso abbandonare i miei studenti in un momento così importante. In ogni caso per me inizia una settimana molto difficile, tutto riparte e io non sarò più presente. Sì, lo ammetto, mi sento un po’ triste, ma è normale, si è concluso un ciclo».

Sono passati esattamente tre mesi da quella Walk of Fame, come la chiamano i ragazzi. Una cerimonia che non spetta a chiunque. Come si sente oggi?
«Mi mancano i miei ragazzi, sono linfa vitale, rappresentano lo strumento per rimanere a contatto con qualcosa che si rigenera. Lo dissi a giugno e lo ripeto ora: noi pensiamo a insegnare loro tante cose, invece, dovremmo soffermarci più spesso su quello che essi stessi ci trasmettono».

Rivede quel video di tanto in tanto?
«Se devo essere sincero, evito di guardarlo oggi più di prima, mi commuove troppo. Mi è capitato solo una volta da giugno, è successo poche sere fa durante una cena con due amici uno dei quali ha iniziato a raccontare all’altro l’episodio poiché quest’ultimo non ne era a conoscenza. Quindi, sono stato costretto a rivedere quella scena e, inevitabilmente, mi è uscita una lacrima».

Come procede la sua vita, ha ricevuto proposte interessanti?
«Sì, alcune ma, ne ho accettata una in particolare. Andrò a insegnare Filosofia all’Università degli adulti di Como. Mi è sembrata interessate la loro proposta. E poi, ovviamente, continuerò con le mie pratiche filosofiche e i caffè filò dove si discute di tutto. La vita va avanti, sono tante le cose di cui mi voglio occupare, compresi i miei interessi come la bicicletta e le camminate in montagna. Con nel cuore sempre i miei ragazzi».

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