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Il caso

Ex Osi Ghia, la terra di nessuno: qui il rilancio è fermo a 10 anni fa

Il Pec è stato approvato ma l’impresa non ha fatto partire alcun progetto

L'ex Osi Ghia di corso Dante

L'ex Osi Ghia di corso Dante

Cittadelle fantasma ignorate da tutti, con ripari di fortuna e dormitori abusivi spuntati come funghi. Tanto quanto la gemella Rock City, anche l’ex Osi Ghia resta una terra di nessuno. Tra il Mauriziano e corso Dante stazionano decide di disperati e senzatetto, che nemmeno l’ultimo blitz delle forze dell’ordine potrà allontanare per sempre. E i progetti? Al momento tutti fermi. Come ha ribadito l’assessore all’Urbanistica, Paolo Mazzoleni, raccontando di «una proprietà che non ha ancora proceduto con le trasformazioni dell’area».

Progetti al palo

Il Pec è stato approvato dieci anni fa ma l’impresa che ha in mano gli immobili non ha fatto partire alcun progetto. E facendo un giro in zona lo si capisce perfettamente. Al fondo di via Agostino da Montefeltro regna il degrado: e se si ha il coraggio di entrare si scoprirà un mondo fatto di abusivismo, violenze e leggi della strada. «L’unica certezza è che non ci sono novità - dichiara Pierlucio Firrao, autore dell’interpellanza -. In dieci anni nessun passo avanti, ad eccezione del vicino co-working».
La storia di questi luoghi, però, parla da sola: stabilimenti morti, almeno dal punto di vista industriale, e rinati per ospitare la paura.

La storia

Smantellata dai soliti ladri di rame e ferraglia, prima di venire conquistata dai disperati. Fondate nel 1960 da Arrigo Olivetti e Luigi Segre, le Officine Stampaggi Industriali rappresentarono un’eccellenza tecnologica in campo automobilistico, entrando a buon diritto nella costellazione delle imprese legate alla Fiat. Prima della chiusura. Solo nel 2012 si è cominciato a parlare di riqualificazione. La Città voleva realizzare lì l’Istituto europeo di design, con un investimento da oltre 15 milioni di euro. Attorno nuove piazze, nuove case, giardini pensili e persino un albergo di 20 piani. Non ci vuole un esperto per capire che alle tante parole non siano mai seguiti dei fatti. E oggi quel luogo, un tempo simbolo del lavoro, è diventato un triangolo spettrale in mano al degrado.

La cronaca

Qui una ex ballerina di danza è stata fatta prigioniera e stuprata per mesi da un aguzzino. Poi arrestato. E prima ancora uno straniero di 37 anni era stato salvato dalla polizia. Rapinato e seviziato per una notte intera da una gang di marocchini ubriachi. Gli ingressi non mancano. Uno vicino alla ferrovia, uno all’altezza del portone centrale dove alle 7 del mattino cominciano a uscire i primi invisibili. Zaino in spalla, si incamminano verso corso Dante. Per gli estranei il consiglio è quello di starne alla larga.

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