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notti di paura
06 Ottobre 2023 - 08:37
Ai Murazzi sono tornate le baby gang
Un modus operandi che ricorda quello delle Ramblas di Barcellona. Qualche spintarella tra la folla, poi quando la vittima meno se l’aspetta, il furto con destrezza. Via la catenina o nel peggiore dei casi il cellulare o il portafoglio. Così le vittime hanno raccontato l’ultimo folle weekend dei Murazzi, dove da qualche tempo la stanno facendo da padrone le baby-gang. Stranieri, maghrebini per lo più, che bazzicano nel cuore della movida sul Po a caccia di prede. Prendendo di mira mai gruppi numerosi di giovani, bensì ragazzi da soli, universitari per la maggior parte. A qualcuno è ancora andata bene, perché scippato solo di una collanina. Ad altri meno. Giorgio, 23 anni, è stato bloccato sulle scalinate vicino a “Gianca”. Preso a bottigliate in testa e buttato giù per le scale mentre cercava di scappare, è finito in ospedale. Così come Sara, 34 anni, che ha concluso la sua notte con un occhio pesto.
E ora è caccia alle bande di giovanissimi. I carabinieri hanno ricevuto la denuncia di una delle vittime dello scorso weekend. Magliette della Juve, o in alternativa tute, Nike o Adidas ai piedi, capelli rasati “a pelle” ai lati, qualcuno ha il cappellino in testa. Questa la descrizione, sommaria, della baby-gang. Anzi, delle baby-gang, perché ai “Muri” ce n’è più di una. Polizia e carabinieri hanno ultimamente rafforzato i controlli nell’area attorno a piazza Vittorio. In particolare, dopo quanto accaduto al 23enne Mauro Glorioso, studente di Medicina che a causa di una bici lanciata dalla balconata dei Murazzi da una baby-gang, resterà paralizzato a vita. Le bande, di solito, prima di colpire si radunano in un’area precisa del lungo Po: via Matteo Pescatore angolo corso Cairoli. Una sorta di quartier generale dove i baby-malviventi, che arrivano con bus e tram da Barriera e Aurora, si mischiano agli altri giovani della notte e decidono i colpi da mettere a segno.
Poi, la discesa fin sotto le arcate, alla ricerca delle prede. Se la gang entra nei locali, la tecnica usata è quella di cui sopra: strusciate, spintarelle, e via lo smartphone o la catenina. Fuori dalle discoteche, solitamente tra le 3 e le 5 del mattino, la tecnica usata è quella dell’accerchiamento: spintoni, minacce, a volte con in mano cocci di bottiglia rotti in precedenza per mettere paura al malcapitato o alla malcapitata di turno. Messo a segno il furto o la rapina, la banda si dilegua a bordo dei monopattini. E le notti dei Murazzi, ora, tornano a fare paura.
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