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LA NOTIZIA SHOCK

Studente ferito ai Murazzi, i genitori: «Mauro resterà paralizzato a vita»

Mamma e papà del 23enne ferito dal lancio della bici: «I colpevoli non si sono mai pentiti»

Mauro Glorioso, 23 anni, studente ferito dal lancio della bici ai Murazzi

Mauro Glorioso, 23 anni, studente ferito dal lancio della bici ai Murazzi

Chi pensava a un miglioramento delle condizioni di Mauro Glorioso, il 23enne colpito dalla bici lanciata ai Murazzi a febbraio, dovrà purtroppo ricredersi. Mauro Glorioso, infatti, resterà paralizzato per sempre. La notizia shock arriva direttamente da mamma e papà del 23enne studente di Medicina vittima del folle lancio in quella notte di movida. «Le lesioni permanenti obbligheranno Mauro a vivere seduto in carrozzina per tutta la vita», scrivono i genitori in una nota proprio nel giorno in cui, alla Caserma Bergia, i carabinieri hanno ricevuto i liceali vincitori del concorso “Un giorno da carabiniere”. «Questo atto di violenza e bullismo - scrivono mamma e papà di Mauro - affrontato in maniera profonda dagli studenti liceali di Torino non deve essere dimenticato e dovrà essere monitorato per evitare il suo ripetersi anche in altre forme».

I genitori proseguono parlando delle condizioni attuali del figlio: «Mauro in questi 120 giorni in rianimazione ha lottato per la vita e continuerà a lottare per affrontare ogni giorno le conseguenze permanenti delle lesioni gravissime subite agli arti superiori ed inferiori». Poi, l’amara realtà: «Mauro vivrà in carrozzina per tutta la vita».

La nota dei genitori si conclude col ringraziamento per i carabinieri e per gli studenti delle scuole che hanno partecipato al concorso con l’obiettivo di produrre un elaborato sulla violenza giovanile. Che aveva come tema portante ciò che è accaduto quella notte ai Murazzi quando una baby gang aveva lanciato una bici elettrica dalla balconata di Lungo Po Cadorna per colpire Mauro Glorioso, in coda per entrare al The Beach. I cinque sono stati arrestati mentre Mauro è finito in coma al Cto.

Alessandro e Ginevra, 17 anni, studenti al terzo anno di superiore all’istituto Edoardo Agnelli, hanno letto la lettera considerata più meritevole per ricordare quanto accaduto a Mauro, un ragazzo come loro, solo di qualche anno più grande: «Caro Mauro, abbiamo scelto di scriverti una lettera in cui riflettere su quanto ti è accaduto, per cercare di capire il perché di tanta rabbia ingiustificata e quale sia ancora il senso della vita per ragazzi più piccoli di te che si “credono” forti e onnipotenti e, ancor peggio, non punibili, mentre tu stai lottando, con tutte le tue forze, per riappropriarti del tuo sacrosanto diritto alla vita che, ti auguriamo, metterai presto a disposizione di chi avrà bisogno di te, quando sarai un bravissimo medico». La lettera prosegue con una citazione di Benedetto Croce: «La violenza non è forza ma debolezza, né mai può essere creatrice di cosa alcuna, ma soltanto distruttrice».

I due giovani poi concludono così: «Auguri, caro Mauro, tifiamo per te con tutto il cuore». «Con questo concorso abbiamo trasformato un dramma in un’opportunità di educazione - afferma il generale Antonio Di Stasio, comandante della Legione carabinieri Piemonte e Valle d’Aosta -. Vogliamo dare un messaggio ai giovani, verso obiettivi che assicurino una civile convivenza e migliorino la società in cui viviamo».

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