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Il caso
17 Ottobre 2023 - 19:00
L'università di Torino (foto di repertorio)
Entro il 2025 la città di Torino avrà circa 7000 posti letto in più riservati agli studenti universitari. Nel dettaglio, entro il 2024 «iniziative immobiliari private porteranno circa 4600 nuovi posti», ha spiegato la vicesindaca Michela Favaro, mentre 2300 posti letto si aggiungeranno nell’anno successivo grazie «alle opportunità offerte dal Pnrr». «Posti – ha sottolineato la vicesindaca – legati ad interventi Edisu». Pur perdendo abitanti e residenti, il numero di universitari fuori sede in arrivo a Torino è crescente.
Si stima che circa 40mila studenti arrivino da fuori regione e che «il 38% della popolazione studentesca torinese possa essere definita fuori sede». Per loro a disposizione solo 2200 posti di residenza pubblica. Un’offerta decisamente inferiore alla domanda, che aggiunta al rincaro degli affitti di alloggi privati mette a serio rischio il diritto allo studio. Tema intrinsecamente legato a quello della residenzialità.
Bandi e social housing
In un solo anno, gli studenti fuori sede hanno visto un balzo di circa il 15% sugli affitti di residenze private. L’amministrazione sta cercando di ampliare il più possibile la platea dei posti letto per gli studenti al di là degli affitti privati, incentivando «la residenzialità temporanea e la residenza sociale, promuovendo un progetto di housing diffuso» con Università e Politecnico attraverso «un bando europeo ancora in fase di aggiudicazione». Non solo, lo stabile ex Superga e quello di via Lombroso sono stati candidati al bando Mur. Nuovi immobili da destinare a studentati si ricercheranno anche attraverso la partecipazione al bando aperto da Invimit.
I rincari che si sono acuiti a causa del Covid e di un’inflazione galoppante, pesano non poco sulle tasche di chi studia lontano da casa. Un’indagine proposta dall’unione degli studenti universitari di Torino a 2100 fuori sede rileva che circa il 50% fatica nel pagare le spese di abitazione. Il rapporto immobiliare 2023 dell’agenzia delle entrate riporta 31.718 abitazioni locate in città, di cui solo il 10% coperti da contratti agevolati per studenti. Agevolazioni e canoni concordati richiesti dagli universitari, ascoltati oggi in commissione comunale, e che auspicano più residenzialità pubblica. Possibile, suggeriscono, non destinando il Pnrr a privati, mappando e recuperando gli immobili pubblici.
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