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Intervento rivoluzionario alle Molinette

Chirurghi, ingegneri del Poli e un cuore stampato in 3D: ecco come hanno salvato il paziente

L'intuizione del cardiochirurgo Stefano Salizzoni, figlio del "Mago dei trapianti"

Chirurghi, ingegneri del Poli e un cuore stampato in 3D: ecco come hanno salvato il paziente

Nel cuore dell'ospedale Molinette di Torino, un'eccezionale intuizione e una collaborazione straordinaria tra medici e ingegneri hanno portato a un intervento cardiochirurgico senza precedenti in Italia e tra i primi al mondo. Il paziente, un uomo di 66 anni originario della provincia di Asti, era affetto da gravi malattie cardiache su due valvole cruciali: la valvola aortica e quella mitralica. Un cuore sempre più affaticato e un quadro polmonare compromesso hanno reso l'intervento tradizionale "a cuore aperto" controindicato.

Una storia che dimostra anche come buon sangue non mente. Uno dei medici protagonisti, infatti, è il cardiochirurgo Stefano Salizzoni, figlio del celebre professor Mauro Salizzoni, noto come il "mago dei trapianti". 

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La video intervista a Stefano Salizzoni

La chiave per questa procedura medica unica è stata la necessità di impiantare simultaneamente due protesi cardiache a cuore battente in un paziente affetto da gravi problemi cardiaci. Una sfida che ha richiesto una stretta collaborazione tra il mondo medico e quello ingegneristico. La combinazione di una protesi aortica a cuore battente (TAVI) e una protesi mitralica è stata una sfida complessa, poiché le due protesi potrebbero potenzialmente interferire tra loro.

Dopo un attento esame, tra cui ecocardiogrammi e TAC, le immagini ottenute sono state elaborate dagli ingegneri del Politecnico di Torino in collaborazione con altre istituzioni. Grazie alla stampa 3D del cuore del paziente e ai fac-simile delle protesi cardiache, è stata dimostrata la fattibilità dell'intervento.

L'operazione, condotta dal dottor Stefano Salizzoni con il supporto dei dottori Antonio Montefusco e Michele La Torre, è stata un vero trionfo. Ancora più sorprendente è stato il rapido recupero del paziente, che è stato dimesso a casa solo pochi giorni dopo l'intervento.

La stretta collaborazione con gli ingegneri del Politecnico di Torino, fanno notare dalla Città della Salute, ha sottolineato il potenziale per sviluppare ulteriori innovazioni mediche che salvano vite umane in modi una volta ritenuti impossibili: "L'ospedale Molinette continua a restare un faro di innovazione e speranza nella comunità medica internazionale".

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