Cerca

la storia

Parla l'uomo salvato alle Molinette: «Ero pilota di rally. Poi la mia vita è cambiata»

Sandro Mancini racconta il suo calvario: «Finalmente ora posso respirare»

Sandro Mancini ai tempi del Rally dei Faraoni

Sandro Mancini ai tempi del Rally dei Faraoni

«Finalmente sono tornato a vivere, e soprattutto a respirare». A parlare, adesso, è Sandro Mancini, il paziente di 66 anni a cui i medici delle Molinette hanno salvato la vita, con un'operazione al cuore mai fatta prima in Italia e tra le prime eseguite nel mondo. Sandro Mancini, che è residente in provincia di Asti, era affetto da una grave malattia a due valvole cardiache: l'aortica e la mitralica.

I medici della Cardiochirurgia delle Molinette gli hanno impiantato a cuore battente contemporaneamente due protesi, aortica e mitralica, il tutto grazie a un intervento sperimentato sul cuore che è stato stampato in 3D, dal Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale del Politecnico in collaborazione con il Gruppo CompMech dell’Università di Pavia e con il Laboratorio 3D4Med del Policlinico San Matteo di Pavia.

Un intervento che ha salvato la vita al signor Mancini, che ora è a casa, in convalescenza nell'Astigiano, e sta bene. Un uomo, Mancini, che prima dei gravi problemi di salute faceva una vita davvero fuori dal comune. Pilota esperto, gareggiò negli anni ‘80 al Rally dei Faraoni, e poi fu anche istruttore di guida fuoristrada, nonché sciatore e ciclista. Insomma, uno sportivo, un vero atleta il signor Mancini. Poi, qualcosa è cambiato. «Non riuscivo nemmeno più a salire le scale. Fatti i gradini mi buttavo sul letto, quasi non respiravo. Faticavo a farmi la doccia, a lavarmi i capelli e a volte anche ad alzare le braccia. Era una vita d’inferno». E invece, i chirurghi delle Molinette la vita gliel’hanno salvata. «Sono rinato - ammette Mancini - e devo dire grazie a tutta l’equipe. Spero che la mia storia possa ripetersi, e che la chirurgia riesca a salvare anche altri pazienti che oggi sono nelle mie condizioni».

Due ore di operazione, eseguita dal professor Stefano Salizzoni, con la collaborazione dei dottori Antonio Montefusco e Michele La Torre, sotto la guida ecocardiografica del dottor Alessandro Vairo e l’attenta anestesia del dottor Tommaso Pierani. Un intervento delicatissimo, da fare al più presto anche a causa del quadro clinico critico del paziente dal punto di vista polmonare. «Se mi sento un miracolato? Assolutamente no - puntualizza il 66enne - perché i miracoli nella medicina non esistono. Esistono la professionalità, la conoscenza. Sarò per sempre grato a quei dottori che mi hanno permesso di tornare a respirare come un uomo normale».

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.