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IL COMPLEANNO DEL MUSEO

200 anni di Egizio: dalla piazza al giardino dei Faraoni

Un rinnovamento che è costato 23 milioni di euro

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Torino, una delle sale del Museo Egizio

Il cantiere è già partito e, se tutto va bene, i lavori dovrebbero concludersi per ottobre 2024. Giusto in tempo per festeggiare il bicentenario dell’Egizio, un museo che vide la luce nel 1824. L’anno delle celebrazioni, che sarà salutato il 1° gennaio prossimo dal Concerto di Capodanno eseguito dall’Orchestra Filarmonica di Torino e dedicato dalla Città di Torino proprio all’Egizio, vedrà il museo di via Accademia delle Scienze trasformato non solo dal punto di vista architettonico, ma anche ripensato negli allestimenti e nella fruizione dello stesso.

Quanto costa la trasformazione
Un rinnovamento da 23 milioni di euro, sostenuto dal Ministero della Cultura, la Fondazione Compagnia di San Paolo, la Fondazione Crt , Regione Piemonte e Comune di Torino, la Camera di Commercio, la Consulta, Ferrovie dello Stato, Intesa San Paolo, Lavazza, Alpitour e con l’appoggio dell’Accademia delle Scienze, in un virtuoso partneriato tra pubblico e privato. Un rinnovamento che cambierà anche la toponomastica della città. Nella corte del Palazzo barocco del Collegio dei Nobili, infatti, nel cuore del museo, nascerà una nuova piazza, Piazza Egizia, frutto del progetto architettonico firmato da David Gianotten e Andreas Karavanas dello studio Oma di Rotterdam e vincitore del bando lanciato dalla Fondazione Compagnia di San Paolo. Collocata tra due piazze auliche di Torino, piazza San Carlo e piazza Carignano, la Piazza Egizia con i suoi circa mille metri quadri, distribuiti su due livelli, sarà coperta da una struttura in vetro e metallo.

La nuova piazza Egizia
Avrà al suo interno una caffetteria, realizzata con un’eccellenza torinese, la Lavazza, un bookshop ospitato sotto le arcate, che torneranno ad essere aperte verso la corte, un giardino egizio come ai tempi dei Faraoni, un info point. Aperta alla cittadinanza, anche al di fuori dell’orario del museo, potrà essere sede di eventi, talk e altre iniziative. E la piazza non è la sola novità di questo ambizioso progetto di rinnovamento del museo.

Altre novità
Il museo 3.0 (dopo l’inaugurazione del 2015) avrà un nuovo logo, accompagnato dal claim “200 anni di Museo Egizio. La memoria è il nostro futuro”. Disporrà di una nuova sala immersiva nello spazio ipogeo, vedrà il restauro e il riallestimento del Tempio di Ellesija che sarà visitabile gratuitamente. Verrà anche riallestita la suggestiva Galleria dei Re, firmata dal Premio Oscar Dante Ferretti - «piace ai turisti ma non agli egittologi» aveva detto a suo tempo il direttore dell’Egizio Christian Greco -. Sarà meno suggestiva e meno coreografica. L’ambiente buio lascerà spazio alla luce naturale che entrerà dalle finestre riaperte. Al museo, inoltre, si potrà accedere da tre ingressi, non solo da via Accademia delle Scienze ma anche da via Duse e via Maria Vittoria. Non ci sarà più un percorso fisso di visita, ma vari percorsi che ognuno potrà scegliere a sua discrezione. Infine, grazie a 500 mila euro di fondi del Pnrr, verranno rimosse non solo le barriere architettoniche ma anche quelle cognitive.

Non occorrerà, invece, attendere il bicentenario per vedere la nuova Galleria della Scrittura, una sorta di museo nel museo che si inaugurerà, infatti già il prossimo 21 dicembre. L’offerta espositiva si arricchirà anche di una galleria dedicata all’archeologia invisibile e di due nuove gallerie con i tessuti faraonici. Per quanto riguarda il programma culturale da segnalare gli incontri “What’s a Museum” con i direttori dei principali musei del mondo - primo in programma quello del 9 novembre col direttore del Prado di Madrid Miguel Falomir Faus e a seguire il 24 gennaio l’incontro col direttore Taco Dibbits del Rijksmuseum di Amsterdam -. Si terrà, invece dal 28 novembre al primo dicembre 2023 il congresso internazionale dal titolo “Im/materialities, Museums between real and digital”.

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