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LA POLITICA

Pd, niente primarie. L'ultima parola è di Schlein

L'incontro al Nazareno del segreterario Rossi insieme ai due "auto candidati" Gribaudo e Valle

Elly Schlein e Domenico Rossi

Elly Schlein e Domenico Rossi

Dopo giorni di tensione interna, tra chi sperava che si potesse votare già prima di Natale (si ipotizzava il 17 dicembre) e chi invece spingeva per rimandare tutto a gennaio - anche febbraio - pur di trovare un accordo per allargare il perimetro della coalizione del centrosinistra anche ai Cinque Stelle, ieri è arriva la doccia fredda da Roma: niente primarie. L'ultima parola è di Schlein.

"Necessità di sospendere l'iter"
"Si è convenuto sulla necessità di sospendere l'iter delle primarie" si legge nella nota diffusa dal Partito democratico al termine dell'incontro al Nazareno tra i due esponenti della segreteria nazionale, Igor Taruffi e Davide Baruffi, con i dirigenti del partito piemontese Domenico Rossi, Chiara Gribaudo e Daniele Valle. 

Lo stop è da leggere nell'ottica "di dare priorità all'allargamento dell'alleanza di centrosinistra, necessaria per competere alle prossime elezioni regionali" scrivono i dem. Un ritornello che pare non sia stato apprezzato dai due candidati auto proposti (Valle e Gribaudo), che pure hanno convenuto sulla necessita' "di anteporre le ragioni della costruzione del progetto rispetto a quelle della selezione delle candidature".

Non solo il Piemonte al voto 
Dopotutto la scelta del candidato del Piemonte non può essere avulso dal contesto del voto nelle regioni che andranno al voto nel primo semestre del 2024. Vale a dire Sardegna, Abruzzo e Basilicata. "Le scelte piemontesi, fatta salva l'autonomia regionale, sono da inserire in un quadro complessivo più ampio di cui avvertire tutti la responsabilita" commentano i responsabili dell'Organizzazione e degli Enti locali del Pd nazionale.

La minaccia dei Radicali 
"Se fossero confermate le indiscrezioni sullo stop alle primarie da parte dei vertici nazionali del Pd sarebbe un autogol in piena regola" tuona Igor Boni dei Radicali. "Per quanto mi riguarda questo dietrofront - prosegue - non solo sarebbe gravemente irrispettoso del lavoro fatto ma rimette in discussione tutto, anche la partecipazione al percorso che abbiamo intrapreso da giugno scorso con la coalizione di centrosinistra".

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