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LA CERIMONIA
27 Ottobre 2023 - 20:03
Mattia Aguzzi insieme al sindaco Lo Russo e al ministro Zangrillo
Una bambina cade dal balcone. Precipita dal quinto pianto del suo palazzo. Un uomo la vede. Urla. Passano pochi secondi, Mattia non ha il tempo per pensare: fa un passo in avanti, allunga le braccia e la afferra. È in quel passo - «un gesto istintivo» spiegherà poi lui stesso - che si cela il coraggio e la generosità di Mattia Aguzzi. Un cuore buono, che la Fondazione Quarto Potere di TorinoCronaca, insieme al Comune di Torino, ha voluto premiare con una medaglia che ricordi - a lui e a noi - che un passo avanti a volte è necessario farlo, per sentirci tutti parte di una comunità. Prima di lui, il Premio Coraggio era stato conferito solo a Sinisa Mihajlovic. «Saperlo mi riempie di orgoglio e senso di responsabilità» commenta Mattia, mentre il direttore del quotidiano TorinoCronaca Beppe Fossati gli consegna il premio. «Anche se sono della Juve» scherza Aguzzi, visibilmente emozionato.
«George Bernard Shaw diceva che gli eroi sono quelli che, pur sapendo di essere soli, combattono. Ecco: Mattia sapeva di essere solo eppure ha combattuto» commenta il ministro per la Pubblica Amministrazione e senatore di Forza Italia Paolo Zangrillo, che ha preso parte al cerimonia di premiazione a Palazzo Civico, insieme al sindaco di Torino Stefano Lo Russo. «Viviamo in un’epoca di grandi emergenze e grandi conflitti - prosegue Zangrillo -. Anche per questo, un gesto puro come quello di Mattia non deve passare sotto silenzio. Se vogliamo davvero che il mondo sia un posto migliore - aggiunge -, dobbiamo imparare ad allungare più spesso le braccia verso l’altro». Una buona pratica che anche in politica non guasterebbe, si lascia scappare il ministro, prima di cedere la parola. «Io cercherò di fare tesoro di questo insegnamento» conclude e dalla sala la famiglia Aguzzi segue orgogliosa l’intervento. Lo stesso sentimento che ritorna anche nelle parole del primo cittadino. «Mattia ci ha resi orgogliosi di essere torinesi. E a me, che faccio il sindaco, anche di più» spiega il padrone di casa, Lo Russo. «Il suo gesto rappresenta dentro di sé tutti i buoni sentimenti della nostra città» prosegue e poi si rivolge direttamente al premiato: «Sei in qualche modo un modello per tutti noi».
Tra il pubblico della Sala delle Colonne, oltre al presidente della Fondazione Massimo Massano, erano presenti alcuni consiglieri comunali, tra cui il vicepresidente vicario della Sala Rossa Domenico Garcea e il capogruppo di Torino Bellissima Pierlucio Firrao. «È un riconoscimento che non ha colore politico» sottolinea il sindaco e si congratula ancora con Mattia per la naturalezza con cui ha affrontato il clamore mediatico che è seguito al suo gesto. In tanti - noi compresi - hanno iniziato a chiamarlo “eroe” e lui di fronte alle celebrazioni si è sempre schermito. «Voglio condividere questo bel premio con il signor Emilio, che per primo ha visto Frida cadere dal balcone di casa e ne ha dato l’allarme» ha spiegato ritirando la medaglia.
E poi c’è Gloria, la fidanzata, che ha avuto un ruolo fondamentale nel salvataggio della piccola. «Ha iniziato a citofonare a tutti nella speranza che qualcuno rispondesse e potesse intervenire dall’interno del palazzo - racconta -. Poi ha visto la bambina distesa sopra di me. È stato un doppio spavento, ma alla fine è andato tutto bene». Una storia a lieto fine, come se ne sentono poche, che ci lascia con un pensiero: io quel passo in avanti lo avrei fatto? Avrei avuto la prontezza, i nervi saldi, l’altruismo che ha avuto quel ragazzone sorridente? Quanti, anziché un passo in avanti, ne avrebbero fatto uno indietro. Troppo presi dalle proprie faccende quotidiane, indifferenti. Premiando Mattia Aguzzi e il suo sorriso gentile speriamo che il suo gesto di coraggio resti nella memoria collettiva. Intramontabile, come tutti i valori sinceri.
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