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La protesta al Majorana

Cade una lamiera a scuola, studente salvo per miracolo: i compagni in strada

Quattrocento ragazzi descrivono le condizioni precarie dell'istituto e della succursale

Cade una lamiera a scuola, studente salvo per miracolo: i compagni in strada

Oltre 400studenti e studentesse questa mattina al suono della campanella non sono entrati in aula. Sono gli allievi dell’istituto tecnico e del liceo scientifico Majorana che, muniti di cartelli e megafono, hanno sfilato dall’edificio che ospita la sede dell’Istituto, in via Frattini, fino in corso Tazzoli, sotto la succursale: hanno intonato cori ed occupato parte del corso, senza intralciare la circolazione dei veicoli. I motivi della protesta riguardano le infrastrutture degli edifici: venerdì scorso in via Frattini uno studente ha rischiato di esser colpito da un grosso pezzo di lamiera che si è staccato vicino all’ingresso in orario di uscita dalle lezioni. Fortunatamente ne è uscito illeso. L’area interessata è stata delimitata con del semplice nastro rosso e bianco. Matteo Bonin, studente del quinto anno, ricorda bene: “Erano le12, stavamo uscendo da scuola, eravamo parecchi. Un mio compagno passando sotto la grondaia non è stato colpito dalla lamiera per un istante. Un miracolo.”
I ragazzi denunciano la condizione fatiscente e diroccata di entrambi gli edifici.

Lara Monte, studentessa che ha organizzato la protesta insieme ad altri ragazzi, dichiara: “Città Metropolitana dice di esser intervenuta velocemente: ma tutto ciò è successo venerdì, noi sabato eravamo a scuola, ed ancora non aveva controllato nessuno. Solo martedì pomeriggio si sono degnati di mandar qualcuno. Preciso che la lamiera si trova su tutto il perimetro esterno, non solo in quei pochissimi metri che loro hanno isolato proprio martedì con del semplice nastro rosso e bianco. Lo hanno definito ‘evento non prevedibile, straordinario’… Quelle lamiera non aveva bulloni! Noi continuiamo a frequentare le lezioni senza che nemmeno sia stata fatta una vera perizia…"


Ed ancora testimonianze di Davide Vejsitti: “Oggettivamente la nostra sede sembra messa meglio della succursale, ma sappiamo che è più insicura. Abbiamo evidenti problemi ai muri, le crepe sono coperte dal nastro adesivo. Il riscaldamento non funziona in molte aree e nelle aule tanti sono spenti. Infiltrazioni piovane, terzo piano e palestre spesso allagate. L’odore è terribile. I bagni sono degli anni70. Sia quelli degli studenti che quelli degli insegnanti! I cavi metallici scoperti nelle aule…”
E problemi simili sono riscontrati in succursale. Riccardo Garrone, ultimo anno: “Problemi da sempre, reti sui soffitti perché l’intonaco cade. Bagni improponibili, sempre intasati. Pareti coperte di muffa.”

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