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IL PREMIO

Dal pub al pastificio: ecco chi sono gli eroi del commercio

La premiazione in Sala Colonne. «Ogni giorno a lavoro con passione e fatica»

Premio Commercio 2023

Premio Commercio 2023

Sono mani che hanno lavorato tanto quelle della signora Gaetana Granata. Da 52 anni a impastare tuorli d’uovo e farina per preparare i tajarin come vuole la tradizione. Mai un giorno di vacanza, fatta eccezione per il matrimonio della figlia. Passione e fatica, come uniche stelle polari del lavoro di una vita. Le stesse che animano lo sguardo vispo di Gianni Coradazzo, quel “ragazzo di 72 anni” che ha portato a Torino le cartine di tutto il mondo. Sono due dei volti del Premio Commercio 2023 della Fondazione Quarto Potere di TorinoCronaca insieme a Confesercenti e con il patrocinio del Comune di Torino.

Il riconoscimento, arrivato quest’anno alla sua quarta edizione, premia chi si è distinto per forza e tenacia, tra Covid, guerre e bollette da pagare. C’è poi la grande sfida della modernità da giocare. «Dobbiamo sempre aggiornarci» commenta Gaetana che, insieme a Piermichele Bellezza, porta avanti la tradizione dell’Antico pastificio Rapelli di Lanzo. Ma di certo non mollano.

E così fa anche Gianni, il “Giramondo”. «L’idea di aprire una libreria specializzata in viaggi mi è venuta dall’incoscienza della gioventù» racconta, ritirando il premio dalle mani del presidente di Confesercenti Torino, Giancarlo Banchieri. E ora il negozio di via Carena 3b si appresta a festeggiare 40 anni di attività.

«Gli enti pubblici devono dimostrare grande attenzione per il mondo del commerci: ogni serranda abbassata rappresenta un minor presidio di sicurezza per il quartiere» commenta l’assessore comunale Paolo Chiavarino, intervenuto alla consegna delle targhe.

Tra i premiati, anche Antonio Castaldo e Marco Desogus dell’Irish pub Macgillycuddy’. I due amici fraterni sono dietro al bancone di via Bligny dal 1996. Il locale ha accompagnato intere generazioni di torinesi e si dice che tra quei tavoli in legno si siano formate anche decine di coppie. «È un lavoro davvero usurante» sottolinea il presidente Banchieri (anche lui da ragazzo habituè del Macgillycuddy’). Il pub chiude ogni notte intorno alle 3 e mezza, ma i due proprietari entrano sempre con il sorriso. Tanto più oggi, che sono parte integrante del progetto di riqualificazione di piazza Arbarello.

Non hanno perso la passione per ciò che fanno neppure Antonella e Davide Rota dell’Osteria Antiche Sere di via Cenischia. Il segreto dell’entusiasmo sarà forse da ricercare il quella pannacotta “speciale” di cui si mormora in città? La famiglia Rota gestisce l’attività dal 1990 e le Antiche Sere sono ormai diventate un punto di riferimento obbligato per chi ama la cucina piemontese tradizionale «e volutamente non rivisitata».

Chiudiamo con la vulcanica Micaela Caudana. I suoi negozi di abbigliamento (via Cernaia 32 e via Garibaldi 31/f) «sono un esempio virtuoso di economia circolare» si legge nella targa che le è stata consegnata. Nel suo laboratorio di sartoria confeziona articoli che vende insieme a quelli dei tanti artigiani locali, ma chissà cosa le riserva il futuro. «Sono di natura curiosa e ho sperimentato moltissimo nel mondo del commercio» ci confida ritirando la targa. E siamo certi che con la sua fantasia continuerà a stupire.



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