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La città al lavoro

Ecco che cosa serve per tenere qui le Atp Finals.

Dal governo un assist per Torino, ma c'è la spina del Pala Alpitour

Torino ci ha preso gusto e vuole tenersi le Atp Finals anche oltre la scadenza del 2025. E in questo arriva un assist dal governo. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, ieri pomeriggio entrando al Pala Alpitour per l’incontro di Sinner, ha risposto su questo tema ai cronisti dicendo: «Avrete presto qualche notizia. Quello di Torino è un grande successo dell'evento, anche connesso al successo di un atleta italiano. È una vetrina per questo sport, per Torino e per l'Italia».

Va detto che, già all’epoca della prima candidatura, Giorgetti nel ruolo di sottosegretario era stato uno dei pochi, al governo, a sostenere la corsa di Torino. Ora, tutti hanno toccato con mano il successo di una manifestazione. Le ricadute sul territorio. Dopo le parole di Andrea Gaudenzi, nel board Atp, ieri sono arrivate quelle di Angelo Binachi, presidente della Federazione italiana tennis e padel: «Lotteremo per Torino, credo che le prossime potranno essere ancora qui».

Binaghi lo ha detto al convegno “Sport è prevenzione, il tennis allunga la vita”. Entro il prossimo anno infatti si dovrà decidere e Torino sta lavorando per confermarsi per un secondo mandato, o almeno per ottenere un bonus di due anni, come una sorta di risarcimento per le prime due edizioni, che erano state segnate dal Covid. «Torino - ha rimarcato Binaghi - è stata una scoperta straordinaria: ci ha stupiti da tutti i punti di vista, ed è una meraviglia che aumenta di anno in anno. Le autorità locali hanno permesso la non interruzione dei trasporti durante lo sciopero generale. E l'altro giorno il sindaco ha avuto un ruolo fondamentale nel fare sbloccare dalla prefettura mille posti per seguire la manifestazione, che sono andati via nell'arco di pochi minuti».

Il riferimento è a quei posti che, per ragioni di sicurezza, negli anni non erano stati messi a disposizione del pubblico, al Pala Alpitour sempre esaurito. Alcune verifiche e l’intervento della Prefettura hanno consentito di aggiungere 1.200 posti, e relativi spettatori paganti, per questo weekend. Ma il Pala Alpitour e la sua capienza sono uno dei problemi da affrontare. Per quanto la struttura piaccia ad atleti e pubblico, i possibili concorrenti di Torino potrebbero avere a disposizione strutture più grandi. Che fare, quindi? Ristrutturare il palazzetto? La spesa, stando sempre a Gaudenzi, non sarebbe alta, ma la struttura nata per le Olimpiadi è di proprietà del Comune e data in gestione a Parcolimpico. Quindi, da un lato vanno trovati i soldi, dall’altro occorrerà fare i lavori senza compromettere la stagione degli eventi (aumentare la capienza potrebbe portare via quattro mesi buoni).

«Siamo pronti a sederci a tavolino a ragionare con Parcolimpico e con tutti i soggetti coinvolti - ha dichiarato l’assessore comunale ai Grandi Eventi, Mimmo Carretta -. Ampliare un palazzetto ha costi importanti, ma se questo può portare un beneficio, siamo pronti a discuterne».

E al tavolo di concertazione per il nuovo dossier, la città dovrà anche mettere in campo risorse per altri aspetti. Una delle spine, per cui però non c’è soluzione, è il trasporto: il Pala Alpitour è decentrato - mentre gli eventi di contorno sono in piazza Castello - e le linee di mezzi pubblici, data anche la scarsezza di parcheggi del quartiere, andrebbero potenziate.

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