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IN LARGO MONTEBELLO

Un giardino per il paroliere di Mina, Fred Buscaglione e Gipo Farassino

L'area verde è stata intitolata alla memoria del torinese Leo Chiosso. Scrisse anche "Che bambola"

giardino leo chiosso

Il giardino di largo Montebello da ieri mattina è intitolato alla memoria del torinese Leo Chiosso, classe 1920, scrittore, poeta e autore televisivo oltre che collaboratore e amico di Fred Buscaglione, per il quale scrisse “Che bambola”, “Teresa non sparare”, “Che notte”, “Eri piccola”. Con l’amico Gipo Farassino scrisse “Sangon Blues” e “Matilde Pellissero”, oltre ad essere stato autore del testo di “Parole, parole”, cantata da Mina e Alberto Lupo, “La torpedo blu”, interpretata da Giorgio Gaber, di “Love in Portofino”, che lanciò Johnny Dorelli, di “Grassa e bella”, cantata da Louis Armstrong e altre canzoni portate al successo da Gino Latilla, Enzo Jannacci, Rita Pavone e il Quartetto Cetra.

Durante la cerimonia, il vicepresidente vicario del consiglio comunale, Domenico Garcea, ha ripercorso la vita professionale di Chiosso, sottolineandone come sia una delle figure più illustri nel panorama musicale italiano, che ha legato le sue parole a celebri successi. «Questa intitolazione - ha sottolineato il vicepresidente - colma un vuoto nella memoria di Torino e dei torinesi». Fred e Giorgio Chiosso, figli di Leo, hanno sottolineato come il padre abbia sempre difeso a spada tratta la sua torinesità, pur vivendo molti anni a Milano e a Roma, mantenendo vivo il legame con la sua città, con il suo quartiere e con questo giardino, nel quale si trovava a chiacchierare con Fred Buscaglione.

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