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MERCATO IMMOBILIARE A TORINO

Mercato immobiliare a Torino: le vendite calano del 9% ma gli affitti vanno alle stelle

Dai dati del semestre rilevati da Nomisma emerge l'effetto dei mutui sulle compravendite di immobili a Torino

Rallenta il mercato immobiliare torinese e calano i prezzi degli appartamenti. Una buona notizia per chi è in cerca di casa, una pessima per chi invece vuole vendere la propria.

I dati emergono dal 3° Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2023 di Nomisma, che evidenziano come nel secondo semestre del 2023 il mercato residenziale torinese abbia evidenziato un rallentamento. La variazione del numero di transazioni immobiliari - come evidenziano i dati dell’Agenzia delle Entrate - torna ad essere negativa (-9%) dopo due anni di notevole espansione delle compravendite. Ma come mai proprio in questo momento rallenta il mercato? Secondo l’opinione del 90% degli operatori locali intervistati da Nomisma, la motivazione risiede prevalentemente nell’elevato costo dei mutui che sono stati scelti dal 66% degli acquirenti per finanziare la propria operazione immobiliare. Non a caso, un dato in netta decrescita rispetto al 75% del semestre precedente.

Sul fronte dei valori l’istituto di ricerca rileva un calo dei prezzi rispetto al precedente semestre, sia in corrispondenza delle abitazioni in ottimo stato (-0,3%) che relativamente al residenziale usato (-0,5%). Non subiscono arretramenti le zone di pregio cittadine, che per il comparto delle abitazioni nuove raggiungono addirittura punte del +1,5% semestrale. Ma ci sono anche altri segnali di un mercato un po’ in crisi. Ad esempio, i tempi medi di vendita (in media ci vogliono 4 mesi e mezzo per riuscire a trovare un acquirente) e soprattutto dal divario tra il prezzo richiesto in origine dai proprietari e quello di cui poi si devono “accontentare”, inferiore ben dell’11%.

L’altra faccia della medaglia è, come sempre in casi simili, quello del mercato degli affitti. Chi non riesce a comprare, si rivolge inevitabilmente alla locazione, tanto che «la componente destinata alla locazione - segnala Nomisma - continua a crescere arrivando a rappresentare circa il 54% della domanda». L’effetto è facilmente immaginabile: la regola base dell’economia dice che al crescere della domanda, cresce il prezzo. E in effetti i canoni in questa seconda parte dell’anno sono cresciuti mediamente del 3%. Confermano il quadro favorevole anche i tempi di locazione, che scendono - rispetto a sei mesi fa - da 1,8 a 1,4 mesi per le abitazioni in ottimo stato e da 2 a 1,6 mesi per quelle usate. «La scelta dell’acquisto di un’abitazione con finalità di investimento e messa a reddito - sottolinea Nomisma - diventa allettante anche in ragione dei rendimenti potenziali lordi, che nel capoluogo piemontese salgono al 5,6%».

L’istituto di ricerca ha poi provato a sondare gli agenti immobiliari torinesi per capire cosa si aspettano dall’immediato futuro. «La maggior parte di loro prevede un calo delle compravendite già a consuntivo di quest’anno, che proseguirà anche nel 2024. Per quanto riguarda i prezzi, ci si attende invece una sostanziale stabilità. Decisamente più ottimistiche risultano le previsioni per il comparto locativo, per il quale ci si attende un considerevole aumento del numero di affitti e un discreto innalzamento dei valori».

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