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Guai nei trasporti
01 Dicembre 2023 - 10:26
Chiara Appendino li ha fortemente voluti, Stefano Lo Russo li ha inaugurati - lo scorso settembre - ma i nuovi tram gialloblu da 175 milioni di euro ancora non riescono a entrare in servizio, nonostante la scadenza prevista, ossia fine anno, sia ormai alle porte. E per aiutarli a circolare, pare che si stia pensando anche di tagliare i marciapiedi.
Disegnati da Giugiaro e prodotti a Napoli, 200 passeggeri di capacità effettiva e nessuna barriera, i nuovi tram dovrebbero pensionare la storica serie arancione. I primi trenta, di uno stock da settanta, devono essere messi in circolazione entro questo mese, mentre il resto della flotta arriverà tra il 2024 e il 2025. Ma ci sono dei problemi. Vediamo quali.
Intanto, al momento ce ne sono solo cinque in circolazione e questo è dovuto alla burocrazia che rallenta i certificati di collaudo su cui il ministero dei Trasporti, retto da Salvini, è decisamente lento. E poi, i nuovi mezzi sono grossi, tanto che in alcune zone, come per esempio in via Napione, l'assessora ai trasporti Chiara Foglietta ha già detto che bisogna tagliare i marciapiedi. E anche alcuni capolinea, come in viale dei Mughetti, devono essere rifatti e allargati, per consentire ai mastodonti di fare manovra.
Infine, il mistero dei blocchi: l'altro giorno, l'ultimo, al Rondò Rivella. Qui, a quanto pare, è un problema di software: a causa di sbalzi di tensione, può scattare un interruttore di sicurezza che blocca i motori. Per riavviarlo, servono una decina di minuti. Ma intanto la vettura resta ferma. O, per evitare problemi, procede lentamente, come si legge in una interpellanza presentata dal consigliere comunale Giuseppe Catizone.
E così bisogna ancora fare affidamento sui vecchi tram arancioni, molti dei quali realizzati dalla storica torinesissima Viberti, ormai chiusa da tempo (ma questa è un'altra, dolorosa, storia). Unica consolazione: i 175 milioni spesi per i tram di Giugiaro non li ha spesi il Comune, ma sono arrivati con un finanziamento del ministero.
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