La salute sessuale maschile è ancora in gran parte trascurata a causa di tabù e pregiudizi profondamente radicati nella società. La soppressione della visita di leva, tradizionalmente effettuata intorno al 17-18° anno di età, ha acuito il divario nella consapevolezza e prevenzione tra i sessi, dicono gli esperti. E questa mancanza di attenzione, di prevenzione, può portare a disagi nella vita sessuale, ma anche a contrarre malattie, come infezioni o tumori.
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L'educazione sessuale: un elemento chiave nel colmare il Gap
Il tema è stato al centro dell'evento "La Medicina al Maschile Tra Fertilità e Malattie Sessuali", organizzato da Motore Sanità. Luigi Godi di M3 Research Consulting mette in evidenza come, nel sesso femminile, l'educazione sessuale inizia spesso con la comparsa del menarca, guidata da professionisti della sanità come il ginecologo. Al contrario, i giovani maschi affrontano l'argomento da soli, con scarsi mezzi di informazione e spesso soggetti a scherno da parte dei coetanei.
Infertilità maschile: un terzo delle coppie coinvolte

Andrea Isidori, Presidente della Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità (SIAMS), sottolinea la responsabilità del maschio in oltre un terzo dei casi di infertilità di coppia. Le problematiche maschili emergono spesso durante lo sviluppo puberale, ma il ritardo nella diagnosi, accentuato dalla mancanza di visite preventive, contribuisce a una situazione critica. Il gap culturale e socio-sanitario nel Paese mette a rischio la salute psicofisica, andrologica e riproduttiva maschile.
"Il nostro sistema educativo non spinge i ragazzi a fare i controlli, né a fare prevenzione su queste tematiche. Un esempio viene dal tumore del testicolo, che è il tumore più frequente nel maschio tra i 20 e i 40 anni e ha un’incidenza di nuovi casi pari a 10 su 100mila abitanti per anno, un’incidenza che è solo la metà del tumore al seno. Pensiamo però quanto di più parliamo di tumore al seno e quanto meno di tumore al testicolo. Ma non è solo una questione di patologia tumorale. Pensiamo al varicocele e alle infezioni a trasmissione sessuale"
Campagne di sensibilizzazione: la chiave per la prevenzione
Il dottor Emmanuele Jannini, Presidente dell'Accademia Italiana della Salute della Coppia (AISC), sottolinea l'importanza di affrontare il problema a vari livelli. Dall'educazione sessuale obbligatoria nelle scuole, alla formazione specifica dei medici nelle università, ogni tassello è fondamentale. Jannini critica coloro che si oppongono all'educazione sessuale, equiparandoli a promotori indiretti della pornografia online. Lotta al patriarcato, formazione specifica del medico e un cambio culturale sono i pilastri fondamentali per migliorare la salute sessuale e riproduttiva maschile.
Riportare al centro l'importanza della salute sessuale
Motore Sanità, attraverso questo evento di grande risonanza, spiegano gli organizzatori, si pone l'obiettivo ambizioso di ristabilire la salute sessuale maschile come una priorità nella comunità. L'evento è un richiamo alla necessità di investire nella prevenzione, nell'informazione e nella sensibilizzazione per garantire uno sviluppo sano e consapevole, contribuendo così a una società sostenibile dal punto di vista demografico.
In conclusione, la sfida è aperta: superare i tabù, sfidare i pregiudizi e promuovere un cambio culturale che metta al centro la salute sessuale maschile come un bene collettivo, necessario per il benessere della società nel suo complesso.