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ALTA TENSIONE
31 Dicembre 2023 - 14:00
“Riprendiamoci le strade”: è con questo motto che il centro sociale Askatasuna lancia la Capodanno Parade, una festa con corteo in piazza Vittorio Veneto. Appuntamento alle 23 di oggi, con la sola via Po a separare l’evento di Aska dal concertone di fine anno in piazza Castello.
“Chi non danza non sa cosa succede” si legge ancora nel manifesto che annuncia l’iniziativa, che sarà una risposta anche alla recente sentenza con cui la Corte di Cassazione ha accusato alcuni attivisti del centro sociale di «coltivare propositi di lotta armata».
Il corteo dovrebbe toccare lungo Po Cadorna, via Napione, via Santa Giulia, piazza Santa Giulia, via Giulia di Barolo, corso Regina Margherita, largo Berardi, corso Farini e viale Ottavio Mario Mai, provocando deviazioni ai mezzi pubblici e strade chiuse proprio a cavallo della mezzanotte.
Annunciano i promotori dell’iniziativa in un testo diffuso attraverso i social network: «Le priorità di chi sta in alto sono quelle di chiudere gli spazi di socialità liberi, che da tanti anni resistono contro la speculazione e animano lotte di liberazione. La questura vorrebbe imporre i propri deliri securitari per soffocare ogni spazio di dissenso. Noi non ci stiamo, non è il Paese che vogliamo, non è la città che ci immaginiamo».
Il riferimento è doppio: a poche decine di metri dal luogo del raduno, infatti, si trova il centro sociale Murazzi, i cui locali sono stati messi sotto sequestro alcuni mesi fa. E lo scorso 11 dicembre l’edificio dove ha sede Askatasuna, in corso Regina Margherita, è stato ispezionato all’interno di una serie di accertamenti sul rispetto della normativa antincendio (conclusi con dieci denunciati per occupazione abusiva).
Sul futuro dello stabile, in realtà, «sono in corso valutazioni tecniche e politiche che verranno sviluppate nell’arco dei primi mesi 2024»: parola del sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, interpellato sul centro sociale nel corso della conferenza stampa di fine anno. «Si tratta di un tema complesso su cui sta lavorando la giunta per comprendere come conciliare diverse esigenze», ha aggiunto il primo cittadino, che ha poi ribadito «al momento è in corso un’inchiesta penale che non è mio compito commentare».
Le poche parole di Lo Russo hanno aperto a diverse interpretazioni: non è un mistero, infatti, che un’ala della maggioranza incarnata da Sinistra Ecologista (e non solo) abbia a più riprese espresso una forte contrarietà rispetto alla repressione di Askatasuna e si sia invece detta favorevole alla salvaguardia del valore sociale e culturale degli spazi di corso Regina. Tra le ipotesi da mettere in campo per regolarizzare gli inquilini dell’immobile ci sarebbe quella di ricorrere al Regolamento dei Beni Comuni. Ma per ora nulla ancora è stato deciso.
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