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Il caso
04 Gennaio 2024 - 10:00
Il palazzone di via Orbetello
Una macchia grigia e indelebile in via Orbetello, parallela di corso Grosseto al confine tra i quartieri Borgo Vittoria e Madonna di Campagna. Sono passati più di dieci anni dall’inizio dei lavori, eppure quell’enorme edificio abbandonato all’altezza del civico 64 è ancora lì, in costruzione perpetua, con inferriate ormai consumate dal passaggio del tempo e il verde che piano piano a inizio a impossessarsi dei cartelli segnalatori: un ecomostro mai completato, ma che per ragioni burocratiche non può nemmeno essere demolito.
«Il cantiere ha ancora montate le impalcature per i lavori, ma la costruzione del palazzo è ormai ferma da anni, e lo stesso versa in uno stato di totale abbandono - spiega il capogruppo dei Moderati Simone Fissolo, presentatore di un’interpellanza sul tema durante l’ultimo Consiglio comunale -. Ci troviamo con un palazzo completato a metà, che rischia di diventare l’ennesima dimora di senzatetto e tossicodipendenti, e che tra l’altro già rappresenta un rischio per la sicurezza pubblica a causa della presenza di un grosso ponteggio abbandonato da tempo».
Le dimensioni del palazzo sono importanti, e i residenti dell’area non possono continuare a convivere con un cantiere che occupa circa cento metri di strada, con il terrore che qualcosa crolli, o che senzatetto, tossici e sbandati inizino a stabilircisi. «L’edificio in questione ha una storia lunga, che addirittura inizia nel 2005, e al momento la situazione è molto complessa - dice l’assessore competente Paolo Mazzoleni -, a causa di una serie di proroghe i lavori si sono protratti per molto tempo, ma al momento i permessi sono in regola con valenza fino ad aprile 2025, quindi anche se la costruzione non prosegue, l’amministrazione non può intervenire in alcun modo».
Nulla da fare dunque: prima di iniziare a discutere di una possibile demolizione dell’edificio o di soluzioni alternative bisognerà aspettare minimo un anno e mezzo, sperando che nel frattempo la situazione non peggiori.
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