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IL CASO

Cresce il Pil del Piemonte, che ora punta al porto di Genova

La Regione si dice disponibile ad entrare nell’azionariato

Porto di Genova

Porto di Genova

Il Piemonte punta al Porto di Genova. A rendere noti i progetti per entrare a far parte delle strategie che riguardano i rapporti con Genova e Savona è il presidente Alberto Cirio, in occasione della conferenza stampa di inizio anno. Un passaggio molto rapido, tra i progetti dell’assessorato allo Sport e quelli che riguardano il nuovo piano sulla qualità dell’aria, che pure non è passato inosservato. «La Regione Piemonte è disponibile ad entrare nell’azionariato del porto di Genova, dopo essere rientrata in quello di Fondazione Slala, la società che si occupa di organizzare e pianificare la logistica del retroporto» fa sapere il presidente e aggiunge: «Il retroporto di Genova è di fatto il Piemonte».

Quindi, considerata la stretta relazione logistica tra porto e retroporto, «credo sia naturale che la Regione Piemonte possa ambire a partecipare alla compagine sociale mettendo la propria parte di risorse, ma anche condividendo le politiche strategiche che riguardano Genova e Savona». Non è ancora stato quantificato l’investimento, ma quel che è certo è che un largo pezzo della provincia di Cuneo rappresenti il retroporto naturale della provincia di Savona. «Abbiamo dato la nostra disponibilità se l’autorità portuale, governo, Regione Liguria e il ministero saranno favorevoli, ad entrare nell’azionariato del porto di Genova per condividere gli investimenti e le strategie» rimarca Cirio. «Attendiamo di avere una risposta, ma sono certo che ci sarà perché i rapporti tra noi e la Liguria sono forti e di interessi comuni» chiosa il presidente della Regione e fa sapere di aver formalizzato la proposta davanti a Rixi e a Toti, in occasione del taglio del nastro del primo tratto del Terzo Valico.


«La mia strategia - ha poi spiegato Cirio ai giornalisti - è quella di uscire da tante società nelle quali la Regione era entrata in una fase diversa della sua storia, per entrare invece a far parte di quelle che riteniamo strategiche per il Piemonte». In altre parola: «Una volta si pensava che se nasceva una fondazione vi si partecipava come segno di rispetto per il territorio, poi ci si è resi conto che la mission della Regione era un’altra. Oggi siamo convinti dell’importanza di partecipare in società strategiche». E in questo contesto rientra l’operazione che riguarda il porto di Genova.

Un dato inequivocabile poi è quello del Pil. «Il Prodotto interno lordo di un territorio non parla solo di soldi, ma pone l’accento sulla capacità di quel luogo produrre ricchezza - chiarisce il presidente -. Per la prima volta da decenni osserviamo come il Pil del Piemonte sia cresciuto di più rispetto alla media nazionale. Questa Regione che era ai margini del Paese, oggi è al centro dell’Europa». 

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