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IL CASO
13 Gennaio 2024 - 05:00
Porto di Genova
Il Piemonte punta al Porto di Genova. A rendere noti i progetti per entrare a far parte delle strategie che riguardano i rapporti con Genova e Savona è il presidente Alberto Cirio, in occasione della conferenza stampa di inizio anno. Un passaggio molto rapido, tra i progetti dell’assessorato allo Sport e quelli che riguardano il nuovo piano sulla qualità dell’aria, che pure non è passato inosservato. «La Regione Piemonte è disponibile ad entrare nell’azionariato del porto di Genova, dopo essere rientrata in quello di Fondazione Slala, la società che si occupa di organizzare e pianificare la logistica del retroporto» fa sapere il presidente e aggiunge: «Il retroporto di Genova è di fatto il Piemonte».
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Quindi, considerata la stretta relazione logistica tra porto e retroporto, «credo sia naturale che la Regione Piemonte possa ambire a partecipare alla compagine sociale mettendo la propria parte di risorse, ma anche condividendo le politiche strategiche che riguardano Genova e Savona». Non è ancora stato quantificato l’investimento, ma quel che è certo è che un largo pezzo della provincia di Cuneo rappresenti il retroporto naturale della provincia di Savona. «Abbiamo dato la nostra disponibilità se l’autorità portuale, governo, Regione Liguria e il ministero saranno favorevoli, ad entrare nell’azionariato del porto di Genova per condividere gli investimenti e le strategie» rimarca Cirio. «Attendiamo di avere una risposta, ma sono certo che ci sarà perché i rapporti tra noi e la Liguria sono forti e di interessi comuni» chiosa il presidente della Regione e fa sapere di aver formalizzato la proposta davanti a Rixi e a Toti, in occasione del taglio del nastro del primo tratto del Terzo Valico.
«La mia strategia - ha poi spiegato Cirio ai giornalisti - è quella di uscire da tante società nelle quali la Regione era entrata in una fase diversa della sua storia, per entrare invece a far parte di quelle che riteniamo strategiche per il Piemonte». In altre parola: «Una volta si pensava che se nasceva una fondazione vi si partecipava come segno di rispetto per il territorio, poi ci si è resi conto che la mission della Regione era un’altra. Oggi siamo convinti dell’importanza di partecipare in società strategiche». E in questo contesto rientra l’operazione che riguarda il porto di Genova.
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Un dato inequivocabile poi è quello del Pil. «Il Prodotto interno lordo di un territorio non parla solo di soldi, ma pone l’accento sulla capacità di quel luogo produrre ricchezza - chiarisce il presidente -. Per la prima volta da decenni osserviamo come il Pil del Piemonte sia cresciuto di più rispetto alla media nazionale. Questa Regione che era ai margini del Paese, oggi è al centro dell’Europa».
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