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Flash mob e polemiche
16 Gennaio 2024 - 08:00
Il sindaco interrompe il consiglio comunale per incontrare i manifestanti filopalestinesi e in Comune scoppia la polemica: "Il Consiglio rappresenta tutti i torinesi e non solo quelli che la pensano come il Partito Democratico e l'estrema sinistra. Di fronte a Palazzo Civico è stato intonato il coro "From river to the sea, Palestina will be free", coro che presuppone l'eliminazione dello Stato di Israele. Inoltre sono stati esposti diversi manifesti che accusano Israele di praticare l'Apartheid dal 1948 ad oggi. Non è arrivata una singola parola di condanna al regime terrorista di Hamas. Vergognoso che il Sindaco ed il suo partito si prestino a tutto questo" dice Giovanni Crosetto, consigliere comunale per Fratelli d'Italia.
Tutto è partito dal presidio nella piazza davanti a Palazzo Civico. Per terra scarpe spaiate di cui molte piccolissime, vestiti, giocattoli. Ed ancora delle sagome create per rappresentar i corpi, realizzate con lenzuola bianche sporcate di vernice rossa. Un plastico colorato ricorda Gaza sotto le bombe. Sull'asfalto anche alcuni fogli contenenti nomi di vittime civili che hanno perso la vita nel conflitto iniziato 100 giorni fa. "Cessate il fuoco adesso". La richiesta dei manifestanti è la creazione di un corridoio umanitario per ospitare a Torino, città gemellata con Gaza: ospitare nel capoluogo piemontese alcune tra le vittime più fragili della guerra. E una delegazione di rappresentanti palestinesi è stata ricevuta nelle sale di Palazzo Civico.
Silvio Viale, capogruppo +Europa e Radicali Italiani, dichiara di non aver preclusioni in merito alle richieste assistenziali "Il punto non è l'aiuto, ma come e chi paga. Voglio ricordare che a marzo 2022 vennero accolti al Regina Margherita alcuni bambini ucraini malati di tumore grazie al contributo della Fondazione Lavazza, della Reale Foundation e di Sagat. Se saranno individuati bambini, feriti e donne da curare negli ospedali piemontesi saranno assistiti, ma deve esser chiaro chi pagherà le spese. Non basta la strumentalizzazione politica filo palestinese."
La capogruppo del PD Nadia Conticelli ha raccomandato una rapida attivazione perché vengano garantiti corridoi umanitari. "Gli aiuti sanitari che il Governo italiano ha tempestivamente inviato faticano ad arrivare nelle città sotto le bombe. Auspichiamo che anche la Regione Piemonte voglia mobilitarsi, come ha fatto su altri fronti, per raggiungere e se necessario ospitare le vittime".
Il consigliere comunale di Forza Italia, Domenico Garcea, ha ricordato la posizione del suo partito in merito al conflitto medio-orientale. "Supportare Israele non significa esser contro la Palestina né contro i palestinesi: al contrario, la popolazione palestinese è vittima del terrorismo di Hamas, che li usa come scudi umani. Forza Italia ribadisce la posizione del ministro Tajani. No al terrorismo. Siamo propensi all'invio di aiuti umanitari nei territori palestinesi".
La consigliera comunale di Sinistra Ecologista, Alice Ravinale, ha replicato alle parole di Crosetto. "Il comitato Torino per Gaza raccoglie oltre 100 realtà torinesi. Queste chiedono il cessate il fuoco e l'attivazione di aiuti umanitari, cosa ci sarebbe di antisemita in tutto ciò?".
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