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IL CASO
24 Gennaio 2024 - 20:23
Il progetto di rifacimento del mercato di piazza Guala, che godrà di 718mila euro di fondi Pnnr e dalla prossima partenza - in primavera -, sembra ancora dividere i residenti di Lingotto.
C’è chi è favorevole agli interventi che, tra le altre cose, porterebbero ad un compattamento dell’area mercatale, riducendo il numero di stalli potenziali dagli storici 92 a 59 ma ottimizzando i costi di manutenzione ed eliminando le “aree vuote” - è innegabile, infatti, la forte riduzione delle presenze al mercato, più che dimezzate dal 2000 ad oggi. C’è chi, invece, sostiene che mantenere i banchi nella vecchia area - più ampia - sia più sicuro e più proficuo per gli affari, nell’ipotesi che con la prossima apertura di piazza Bengasi, sia la clientela che gli ambulanti possano tornare a crescere.
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Una diatriba, questa, che va avanti da agosto dello scorso anno, quando il consigliere FdI Vincenzo Liardo, facendosi portavoce dei dubbi dei residenti, aveva presentato al consiglio comunale una proposta di mozione con cui definiva ironicamente l’intervento “un progetto non a buon mercato”. Da allora la petizione dei cittadini ed il diritto di tribuna, a dicembre scorso, espressione concreta del diffuso malumore all’idea della riduzione del numero di posti offerti all’area mercatale. Ieri mattina il tema è stato portato all’attenzione della Seconda commissione all’Urbanistica e della Terza commissione al Commercio per rispondere a cittadini e commercianti (ambulanti e non). Tra le maggiori rivendicazioni dei petenti la riduzione del numero di stalli a disposizione dei commercianti e lo spostamento in un’area più stretta, che limiterebbe le vie di fuga in caso di emergenza - rallentando, ad esempio, il passaggio delle ambulanze. «Non capiamo il motivo del progetto» afferma uno dei firmatari, a cui fa eco l’accusa di Liardo «Una decisione calata dall’alto, su cui chi vive il territorio non è d’accordo».
La pronta replica dell’assessore al Commercio e ai Mercati Paolo Chiavarino: «lo spazio per le corsie di emergenza sarà rispettato, ci siamo più volte confrontati con le associazioni di categoria e con tutti gli altri soggetti coinvolti per ascoltarne le esigenze», sostiene. Ed aggiunge: «non potevamo non approfittare di questi fondi che miglioreranno tutta l’area, ma capiremo insieme ai cittadini se le misure previste avranno bisogni di correttivi».
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