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L'ex presidente della Fiat

Lo schiaffo di Montezemolo a John Elkann. Ecco cosa ha detto

Amico di famiglia, braccio destro dell'Avvocato, ora si scaglia contro Stellantis

Lo schiaffo di Montezemolo a John Elkann. Ecco cosa ha detto

A John Elkann alle volte si rimprovera una certa freddezza, un distacco che non gli permette di conquistare certo le simpatie del vulcanico fratello Lapo, né l'allure del nonno Gianni Agnelli, ma di certo c'è che non ama farsi trascinare in polemiche, soprattutto se politiche. Dunque, difficilmente lo si sentirà rispondere agli attacchi. Come quelli provenienti dal governo, ma se alle invettive della premier Giorgia Meloni su Stellantis "venduta ai francesi" lascia che ci pensi l'ad Carlos Tavares, cosa potrebbe rispondere alla critica che arriva addirittura da una persona che di Fiat è stato il presidente, erede degli Agnelli, e prima di tutto un amico di famiglia?

Il personaggio in questione è Luca Cordero di Montezemolo, già braccio destro di Enzo Ferrari, poi responsabile dell'area pubbliche relazioni di Fiat. Fino ad arrivare ai vertici, come presidente, di quella Ferrari che vinceva tutto con Michael Schumacher, e proprio della stessa Fiat. E adesso, contro la ex Fiat, pronuncia parole durissime.

Le ha pronunciate alla trasmissione televisiva "In altre parole" su La7: Oggi, noi non abbiamo più un'azienda automobilistica in Italia. Non conta la proprietà, il fatto che sia stata venduta o non venduta; la verità è che tutte le decisioni che riguardano il mercato italiano sono prese a Parigi. Siamo arrivati a una cosa tra l’assurdo e l’umiliante, cioè che una macchina come la 600, un'icona dell’Italia al pari della 500, venga prodotta in Polonia. Con Marchionne probabilmente non sarebbe successo".

Già, Marchionne. Il 2 giugno del 2004, Luca Cordero di Montezemolo, come presidente di una Fiat con debiti per sei miliardi, il 33% del mercato italiano quando una ventina d'anni prima la quota era del 60, nonché una alleanza con General Motors di cui bisogna liberarsi a ogni costo, si presenta a Torino, all'inaugurazione degli Archivi Fiat, con un personaggio che ai più non diceva molto. Si tratta di Sergio Marchionne, ancora in giacca e cravatta e non in maglioncino, avvocato e manager italocanadese scelto per essere il nuovo amministratore delegato.

Cosa farà Marchionne, nel bene e nel male - anche alla Ferrari, dove silurerà proprio Montezemolo -, è storia bene nota. Accanto a lui e Montezemolo, però, quel giorno c'è anche il vicepresidente di Fiat, il ventenne John Elkann, erede designato dell'Avvocato. Che Luca Cordero di Montezemolo, quasi per un incarico ricevuto sottovoce da Donna Marella Agnelli, si incarica di guidare nei meandri della finanza e dell'industria mondiale. "Comprate italiano" era l'appello, quel giorno, di Luca Cordero di Montezemolo assieme al giovane John, per salvare l'industria italiana.

E oggi? "Vedere la 600 prodotta in Polonia, quando tutti gli stabilimenti ex Fiat sono in cassa integrazione, non mi fa bene" dice l'ex presidente. E se gli viene fatto notare che anche Giorgia Meloni sostiene queste cose risponde "Ha assolutamente ragione". 

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