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Il caso
01 Febbraio 2024 - 04:15
Cortei a Cuneo e Novara, l’autostrada Torino-Piacenza bloccata ad Alessandria e cento contadini torinesi in volo per manifestare «contro le follie di Bruxelles»: la protesta degli agricoltori invade anche il Piemonte, l’ultimo fronte dei cortei che da giorni vede migliaia di persone e di trattori in piazza. Una continua e inarrestabile onda di malcontento per i redditi ridotti al minimo, l’Irpef agricola, le imposizioni dell’Unione Europea, che ieri ha raggiunto anche il ministro dell’Agricoltura.
Francesco Lollobrigida ha incontrato una delegazione dei manifestanti, cui ha spiegato che le battaglie che fa l’Italia in Europa «sono per voi». Come quella sulla carne coltivata: «Ci avevano detto che saremmo rimasti soli in Europa, e invece 14 nazioni ci hanno seguito». All’estero, aggiunge Lollobrigida, «tutti giochiamo con la maglia azzurra». Ma l’incontro con il ministro ha scatenato divisioni all’interno dei diversi gruppi di contadini, fra accuse e repliche durissime. Anche il fronte delle tre organizzazioni agricole italiane pare diviso: per Confagricoltura «la protesta di questi giorni va ricondotta a un dibattito istituzionale che ci vede impegnati ogni giorno ad ogni livello, in Italia e in Europa» e annuncia la consegna di un documento al ministro e un tavolo al ministero domani. Cia-Agricoltori Italiani ritiene insufficiente la proposta di deroga sui terreni incolti, con Coldiretti che chiede di «cancellare definitivamente» l’obbligo di lasciare incolto il 4% dei terreni destinati a seminativi imposto dalla Politica agricola comune (Pac).
Per questo oggi sarà davanti al Parlamento Europeo, con cento contadini torinesi arrivati in aereo: «Hanno risposto all’appello alla mobilitazione lanciato da Coldiretti per una grande manifestazione a Bruxelles per fermare le politiche europee che minacciano l’agricoltura italiana - presenta il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici - Una chiamata a raccolta organizzata in Europa, dove serve fare sentire, forte, la voce delle nostre aziende agricole». Una mobilitazione in vista del vertice europeo straordinario sul bilancio dell’Ue, al quale partecipa anche la premier Giorgia Meloni: «Stiamo avendo una grande risposta da parte dei soci, a dimostrazione di quanto la nostra agricoltura senta sulla propria pelle l’effetto di politiche sconsiderate che limitano le funzioni dell’agricoltura preziose per la società: dalla produzione di cibo naturale e non sintetico, fino al presidio contro il dissesto del territorio».
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