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PROGETTO CONTESTATO

Proteste e petizioni ma l’ospedale della Pellerina si farà lo stesso. Gara affidata, ecco chi lo progetterà

Aggiudicata la gara a un raggruppamento composto da sei imprese

Protesta contro l'ospedale al parco della Pellerina

Protesta contro l'ospedale al parco della Pellerina

È stata aggiudicata la gara per la progettazione del nuovo ospedale della Pellerina. Dopo l’esame delle sei offerte, pervenute da altrettanti raggruppamenti, la commissione giudicatrice ha stilato la graduatoria e l’offerta più vantaggiosa è risultata quella presentata dal raggruppamento composto da Ati Project, con Ferrari, Giraudo e associati Stp, 3 E Ingegneria, P’arcnouveau, Sma Progetti.

L’intervento è finanziato con 347 milioni di fondi Inail. Entro marzo, sarà sottoscritta la convenzione con l’istituto per rendere effettivo il finanziamento già previsto. Il progetto di pre-fattibilità e il documento di indirizzo alla progettazione prevede 511 posti letto, su una superficie di oltre 76mila metri quadrati, individuati nell’area che fino a ora è stata destinata alle giostre. «L’aggiudicazione provvisoria della progettazione è ulteriore tassello nel processo di realizzazione di questo ospedale» dichiara il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio. Un’opera molto contestata, a causa dell’inevitabile impatto che avrà sul parco della Pellerina, sugli animali che vi vivono, sulle migliaia di persone che ogni giorno lo frequentano e anche su chi abita in zona, visto che l’ospedale porterà inevitabilmente un peggioramento del traffico e dei parcheggi. Proteste e petizioni che sono rimaste inascoltate anche perché, secondo l’assessore alla Sanità, Luigi Icardi, si tratta «di un’opera che migliorerà in modo sostanziale la qualità dell’offerta sanitaria del territorio, sostituendo due strutture ospedaliere che non avevano più possibilità di ammodernamento».

«Dopo settant’anni in cui non si progettava a Torino un nuovo ospedale, dopo avere completamente rinnovato Oftalmico, Martini e San Giovanni Bosco, sia nelle componenti strutturali sia in quelle tecnologiche e di servizi, abbiamo proceduto rapidamente a creare le condizioni per il superamento del Maria Vittoria che con 76mila passaggi annui è il primo pronto soccorso in Piemonte, per numero di accessi, in un contesto strutturale antiquato, e dell’Amedeo di Savoia, che stiamo rifunzionalizzando dopo anni di abbandono, pur con limiti strutturali importanti» sottolinea il direttore dell’Asl di Torino Carlo Picco.

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