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Il caso
05 Febbraio 2024 - 07:00
La presentazione della petizione
La questione sul futuro del nuovo ospedale al parco della Pellerina entra nella fase più calda. È stata aggiudicata la gara per la progettazione a un raggruppamento composto da sei imprese. Un maxi intervento finanziato con 347 milioni di fondi Inail che ora spacca in due la città. La Regione, infatti, ha scelto di procedere nonostante le proteste e le petizioni dei residenti della zona che da tempo si oppongono alla costruzione di un ospedale in un parco pubblico.
Portando come dati alla base della protesta i futuri impatti su traffico, parcheggi e inquinamento. Le reazioni alla notizia, insomma, non si sono fatte attendere troppo. Tra chi si è dichiarato subìto favorevole (per una serie di motivi) e chi si è dichiarato contrario (portando alla ribalta altre questioni).
I pro
Il “Comitato per il Nuovo Ospedale Maria Vittoria-Amedeo di Savoia”, in una lunga nota, ha riaffermato assieme ai professionisti sanitari la necessità della realizzazione di una nuova struttura ospedaliera nell’area nord-ovest della città, conforme ai nuovi bisogni di salute della popolazione generati dal mutato quadro epidemiologico, demografico e sociale.
«Gli attuali presidi Maria Vittoria e Amedeo di Savoia - si legge -, offrono eccellenze cliniche riconosciute a livello regionale e nazionale, ma gli importanti limiti strutturali e di spazi non permettono più di garantire un’adeguata accoglienza ai pazienti e ai familiari, nonché l’implementazione di nuove attività e della qualità delle cure necessarie».
I contro
Delusione e sconcerto. Sono, invece, queste le parole che accompagnano la protesta del comitato “Salviamo la Pellerina”. «Siamo basiti di come sia la Regione Piemonte che il Comune di Torino continuino ad ignorare il pensiero di tantissimi cittadini - replicano i cittadini -. Come se una grande porzione di persone, di famiglie torinesi non esistesse. Continuano ad ignorare il pensiero di migliaia di uomini e donne che hanno firmato la petizione, la Delibera di iniziativa popolare e i due referendum (di cui uno è ancora in fase di raccolta firme) da noi presentate».
I firmatari della petizione, ricordiamolo, non sono contrari alla costruzione di un nuovo polo ospedaliero nella zona nord-ovest di Torino, ma sono in disaccordo con la scelta di Comune e Regione di costruirlo proprio alla Pellerina. «I soggetti coinvolti in questa “brutale aggressione all’ambiente” - concludono -, saranno responsabili dell’eliminazione dell’unico luogo di ritrovo ludico per le famiglie torinesi e per i danni provocati alle famiglie dei giostrai torinesi che ancora non conoscono il loro destino».
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