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Automotive
05 Febbraio 2024 - 10:45
Un supergruppo mondiale Stellantis-Renault? Anzi, Stellantis che compra Renault? Una prospettiva che agita gli addetti ai lavori e fa correre qualche brivido lungo la schiena anche all'Italia, in particolare per quanto riguarda gli stabilimenti più "deboli" e quindi a rischio tagli, come detto dal Ceo Carlos Tavares l'altro giorno, in particolare Mirafiori. Sull'argomento, però, adesso interviene direttamente John Elkann, come presidente del Gruppo.
«Non esiste alcun piano allo studio riguardante operazioni di fusione di Stellantis con altri costruttori» ha detto John Elkann in una nota, dopo che l'ipotesi di una fusione fra i due gruppo aveva iniziato a circolare con insistenza nei giorni scorsi.
Sarebbe la Francia, presidente Macron in testa, a spingere per una fusione di questo genere, considerando che lo Stato francese è sia azionista di Stellantis - con il 6,1% delle azioni ma il 9,6% del diritto di voto - sia della ex "Regie" ossia nazionalizzata Renault con il 15%. Una alleanza che, riprendendo le parole di Carlos Tavares a Bloomberg della scorsa settimana sarebbe tutta in ottica anti-cinese.
Attualmente Stellantis ha una capitalizzazione di mercato di circa 68 miliardi di euro, a fronte di 10,5 miliardi di Renault, con il fatturato che è rispettivamente di 190 miliardi di euro e 53. Questa mattina, all'apertura degli scambi in Borsa, il mercato si è comportato in maniera prudente, anche se Stellantis ha iniziato a incassare vendite, perdendo - alle 9.30 - circa lo 0,5% a Piazza Affari, mentre a Parigi si registra un +3% per Renault.
In questo scenario, dunque, assumono particolare importanza le parole di John Elkann, che con Exor è di fatto il primo azionista di Stellantis, con il 23% circa del diritto di voto. Ma con una quota che si assottiglierebbe, in caso di acquisizione, a meno che si cominci con un pesante rastrellamento delle azioni di mercato, operazione niente affatto impossibile, considerando le risorse "cash" di liquidità del Gruppo.
«La società è concentrata sull'esecuzione del piano strategico Dare forward e nella puntuale realizzazione dei progetti annunciati per rafforzare l'attività in ogni mercato dove è presente, inclusa l'Italia» ha puntualizzato Elkann, ricordando che la società «è impegnata al tavolo automotive promosso dal Mimit che vede uniti il governo italiano con tutti gli attori della filiera nel raggiungimento di importanti obiettivi comuni per affrontare insieme la transizione elettrica».
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