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Un tesoro da 260 milioni di euro
05 Febbraio 2024 - 13:41
Cosa potrebbe nascondersi nei caveau di una banca? Forse montagne di denaro, lingotti d'oro, o forse gioielli preziosi. Ma avreste mai pensato che potrebbe esserci un tesoro reale? Ebbene, nel caveau della Banca d'Italia si trova un tesoro di inestimabile valore appartenente alla famiglia Savoia. E che è al centro di una battaglia legale con lo Stato italiano. Ma vediamo nel dettaglio questa affascinante storia.
IL MISTERO DEL TESORO NASCOSTO
Il 5 giugno 1946, un cofanetto di pelle nera a tre ripiani, con fodera in velluto azzurro, è stato depositato nel caveau della Banca d'Italia. Al suo interno, la parte più preziosa del tesoro della Corona: 6.732 brillanti e almeno 2mila perle di varie misure montate su collier, orecchini, spille, cui aggiungere gli altri pezzi non catalogati e ammassati in sacchi nei sotterranei di Palazzo Koch. Un tesoro mai esposto al pubblico e mai restituito agli eredi di casa Savoia, nonostante le loro richieste.
Quanto può valere un tesoro simile, vi chiederete? Una stima fatta nel 2007 da Sotheby's rivelava la cifra monstre di 260 milioni di euro. Eppure, la famiglia Savoia non ha mai pensato di vendere questi gioielli; il loro desiderio era semplicemente poterli riavere in quanto beni privati, di famiglia. Tra cui il pezzo più pregiato, ossia il diadema della Regina Margherita.
LA DISPUTA MAI RISOLTA
Ma perché questi gioielli non sono mai stati restituiti? La storia è complessa e si intreccia con quella della Repubblica Italiana. Dopo il referendum del 2 giugno 1946, l'Italia diventa una Repubblica e la famiglia Savoia viene esiliata. In quel contesto, il tesoro dei Savoia viene lasciato nelle mani dello Stato italiano, più precisamente nelle mani della Banca d'Italia.
Una delle ultime persone ad avere visto quei gioielli è stato l'allora governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, quando si fece avanti la proposta di esporre quel tesoro, al pari di altre bellezze ed eccellenze d'Italia, in occasione delle Olimpiadi invernali di Torino 2006.
Eccoci arrivati al 2022. I figli di Umberto II, ossia l'ultimo re d'Italia, detto "Il re di maggio", con i loro avvocati, hanno intentato una causa civile contro la presidenza del Consiglio e il ministero dell’Economia per ottenere la restituzione del tesoro. L'udienza è fissata per il prossimo 2 ottobre.
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